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AEA: “Impatto umano continua a minacciare gli ecosistemi marini”

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AEA: “Impatto umano continua a minacciare gli ecosistemi marini”

I mari regionali europei sono in condizioni generalmente critiche, il che a rischio la competitività e la sostenibilità a lungo termine dell’industria della pesca. La pesca eccessiva, la cattura accidentale e il degrado degli habitat sono le principali cause del declino della biodiversità marina, accentuate da fattori come l’eutrofizzazione, l’inquinamento e i cambiamenti climatici. Il briefing dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) “Mari sani, pesca fiorente: transizione verso un settore ecologicamente sostenibile” evidenzia che, nonostante alcune misure positive, l’impatto umano continua a minacciare gravemente la salute degli ecosistemi marini.

Sfide e impatti della pesca sugli ecosistemi marini

La pesca europea si basa su ecosistemi marini sani, ma la crescente pressione dovuta alle attività umane e ai cambiamenti climatici sta compromettendo l’equilibrio degli habitat marini. Il 40% delle specie ittiche e dei molluschi nei mari europei non sono in condizioni ottimali o vengono pescati in modo insostenibile. Inoltre, l’espansione di altre attività della “Blue Economy”, come i parchi eolici offshore, rende sempre più difficile bilanciare la domanda di spazio e risorse marine. La pesca stessa contribuisce ulteriormente al degrado ambientale attraverso pratiche come le catture accessorie, lo smaltimento di attrezzi da pesca abbandonati e l’inquinamento.



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Strategie AEA per una pesca sostenibile

Il briefing dell’AEA propone diverse misure per garantire la sostenibilità a lungo termine della pesca europea. Tra le azioni chiave vi sono il mantenimento di tutti i raccolti a livelli sostenibili, l’eliminazione graduale delle pratiche dannose e la promozione di tecniche di pesca a basso impatto. Inoltre, è fondamentale espandere e gestire meglio le aree marine protette, che attualmente coprono solo il 12% dei mari dell’UE, con meno dell’1% rigorosamente protetto. L’obiettivo dell’UE è di proteggere il 30% dei suoi mari entro il 2030, con il 10% sottoposto a protezione rigorosa.

Il ruolo del Green Deal europeo

Il Green Deal europeo riconosce la necessità di raggiungere la sostenibilità nella pesca dell’UE, promuovendo una transizione equa e giusta. Nel 2023, è stato presentato un piano d’azione per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini, parte integrante della strategia sulla biodiversità per il 2030. Le linee guida politiche della Commissione europea mirano a garantire che il settore della pesca rimanga sostenibile, competitivo e resiliente, rafforzando la governance e la sostenibilità degli oceani attraverso un patto europeo per gli oceani.

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