Al via il Progetto Firenze, per ridurre gli impatti del clima sulle città
Il sindaco Dario Nardella: “Nelle aree urbane si può vincere davvero la battaglia contro il cambiamento climatico”
Presentata a Palazzo Vecchio il Progetto Firenze, una collaborazione tra l’Amministrazione comunale e la Fondazione Capellino, mirato a studiare l’impatto del cambiamento climatico in città e sviluppare strategie di mitigazione, parallelamente a iniziative volte a incrementare la biodiversità.
L’obiettivo principale del Progetto Firenze
L’obiettivo principale del Progetto Firenze consiste nella misurazione dell’impatto della crisi climatica attraverso la modellizzazione di 10 aree cittadine, di cui cinque già individuate e deliberate dal Comune, al fine di elaborare strategie di mitigazione.
Il sindaco Dario Nardella sottolinea il ruolo cruciale delle città in Europa, responsabili dell’80% delle emissioni e dell’inquinamento pur occupando solo il 2% della superficie. Egli afferma che le città sono sia causa del problema che parte della soluzione, soprattutto nelle aree urbane che affrontano quotidianamente i disastri causati da nubifragi e fenomeni atmosferici violenti. Ringrazia la Fondazione Capellino e Almo Nature, sottolineando che il loro modello economico è innovativo.
La Fondazione Capellino ha deciso di finanziare interamente il progetto, con un contributo complessivo di 4,5 milioni di euro da erogarsi entro il 2032. Il presidente Pier Giovanni Capellino spiega che la Fondazione destina il 100% dei profitti di Almo Nature, un’azienda leader nel settore del cibo per animali, alla realizzazione di progetti per la protezione del pianeta e della biodiversità.
In cosa consiste il Progetto Firenze
Il “fiore all’occhiello” del Progetto Firenze è un’area di 16 ettari lungo l’Arno, dove verrà creato un habitat naturale urbano. Contemporaneamente, sono previste sperimentazioni relative al verde cittadino all’interno del tessuto urbano.
I partner del progetto includono il Cnr-Ibe per la parte progettuale, scientifica, esecutiva e di monitoraggio; il professor Ferrini dell’Università di Firenze per l’arboricoltura; lo studio Bellesi-Giuntoli per il coordinamento del progetto e il raccordo con il piano del verde della città; e Duccio Berzi, forestale tecnico faunistico, per la supervisione del monitoraggio della biodiversità.
Il primo ricercatore Marco Morabito del Cnr afferma che supporteranno con rigore scientifico tutte le attività del progetto, monitorando l’ambiente e la biodiversità e simulando i possibili benefici degli interventi programmati. La collaborazione continua e stimolante con la Fondazione Capellino ha reso possibile questo progetto unico in Italia.
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