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Come fanno gli alberi a pulire l’atmosfera dal metano? Grazie ai microbi sulla corteccia

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Come fanno gli alberi a pulire l’atmosfera dal metano? Grazie ai microbi sulla corteccia

A tutti è noto che gli alberi rimuovono l’anidride carbonica (CO2) tramite la fotosintesi. Le foglie lo assimilano e lo trasformano in biomassa nei tronchi e nei rami, fornendo una riserva di carbonio a lungo termine. Sorprendentemente c’è anche un altro modo con il quale gli alberi assorbono i gas serra fornendo maggiori benefici climatici di quanto si pensasse in precedenza. Recenti scoperte mostrano che i microbi che vivono sulla corteccia degli alberi rimuovono il metano dall’atmosfera.

Lo mette in evidenza Primo Mastrantoni, presidente comitato tecnico scientifico di Aduc. Dall’associazione dei consumatori arriva un interessante analisi dei recenti studi sul tema che riportiamo di seguito.



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Il metano pesa per il 26% sul riscaldamento globale

Il metano (CH4) è il responsabile di circa il 26% del riscaldamento globale fin dall’epoca preindustriale e, purtroppo, le sue emissioni aumentano rapidamente dalla fine degli anni ottanta. Questo è un vero problema per il clima terrestre perché il metano intrappola molto più calore nell’atmosfera rispetto alla quantità equivalente di anidride carbonica.

In “compenso” l’anidride carbonica può durare nell’atmosfera per centinaia di anni mentre il metano permane per circa dieci anni. Questo breve periodo indica che qualsiasi cambiamento nelle fonti di metano – o nei processi che lo rimuovono dall’atmosfera (noti come pozzi di assorbimento del metano) – può avere effetti positivi in tempi più brevi. Se la rimozione  del gas viene potenziata il risultato sarà il raggiungimento di importanti obiettivi che aiutano a mitigare l’intensificazione del cambiamento climatico.

La ricerca su Nature

In una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Nature” – e riportata dal sito “The Conversation” –  il professore Vincent Gauci, dell’Università di Birmingham (Uk), e altri suoi colleghi, hanno esaminato lo scambio di metano tra l’atmosfera e la corteccia degli alberi che rappresenta una superficie arborea mai presa in considerazione in relazione al suo contributo climatico.

È stato misurato lo scambio di metano su centinaia di fusti d’albero nelle foreste – lungo un gradiente latitudinale di ecosistemi tropicali, temperati ed emiboreali che abbracciano l’Amazzonia, Panama, le conifere in Svezia e i boschi di latifoglie vicino a Oxford nel Regno Unito – utilizzando una camera di plastica che avvolgeva il tronco dell’albero e che veniva collegata a un analizzatore di metano connesso con un laser.

Come fanno gli alberi ad assorbire metano

Sono state cercate le emissioni di metano dagli alberi, rilevandone una  piccola quantità dalla base del tronco. La sorpresa è arrivata quando sono stati controllati i tronchi nella parte più alta: gli alberi assorbivano metano dall’atmosfera e questa rimozione diventava più forte man mano che si saliva in altezza.

È stata studiata l’importanza globale dell’attività di assorbimento calcolando l’area complessiva della corteccia degli alberi. Utilizzando una tecnica chiamata “scansione laser terrestre” sono state mappate le superfici legnose degli alberi che rappresentano una vasta area per lo scambio di gas tra la corteccia e l’atmosfera. I ricercatori hanno scoperto che i microbi arborei interagiscono con le piante rendendole climaticamente attive positivamente.

Il professore Gauci ha evidenziato come i risultati suggeriscano che la piantumazione di più alberi -e la riduzione della deforestazione – debbano essere considerate parti essenziali di qualsiasi strategia volta a ridurre le emissioni di metano del 30% entro la fine del decennio, come stabilito dal Global Methane Pledge del 2021.

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