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Cambiamento climatico, allarme lingua blu: scatta campagna vaccinale

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Cambiamento climatico, allarme lingua blu: scatta campagna vaccinale

Scatta l’allarme lingua blu negli allevamenti italiani di pecore e di mucche. Centinaia di focolai e migliaia di animali morti a causa della malattia che sta dilagando in Sardegna, Piemonte, Lombardia e Calabria ma anche in altre aree del paese, rendendo necessario l’avvio immediato di una campagna vaccinale per salvare le aziende. Tanto per cambiare, ancora una volta, c’entra il cambiamento climatico.

Cos’è la malattia della lingua blu e chi colpisce

La lingua blu (conosciuta anche come blue tongue) è una malattia trasmessa ai ruminanti da un insetto, un moscerino del genere Culicoides. Non colpisce l’uomo e non infetta il latte e la carne ma può comunque causare la morte dell’animale.  Il diffondersi della malattia porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende. 



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Il ruolo del cambiamento climatico

I primi insetti veicolo della “Lingua blu” siano arrivati in Europa tramite l’importazione di piante dall’Africa, dove la malattia è endemica, all’Inghilterra. A metà degli anni Novanta un’epidemia si diffuse in Belgio e Francia, arrivando in Italia (importatrice di vitelli) tramite la Val Varaita. La Regione Piemonte fermò la diffusione del virus al resto del Nord Italia eseguendo campagne da 3 milioni di vaccini per due anni consecutivi. Alcuni sierotipi del virus sono diffusi al Sud, in Sardegna e Sicilia. I cambiamenti climatici hanno contribuito a creare un ambiente caldo e umido ospitale per l’insetto. In particolare le consistenti piogge di giugno seguite dalle alte temperature di agosto hanno costituito l’habitat ideale caldo e umido per gli insetti veicolo del virus.

L’appello della Coldiretti

La Coldiretti lancia un appello per chiedere un impegno alle istituzioni per mettere in campo tutte le soluzioni necessarie a tutelare la filiera zootecnica, proprio a partire dal reperimento dei vaccini, mentre alcune regioni hanno diffuso ordinanze con disposizione di sicurezza per limitare la corsa dei contagi. 

“In Sardegna, in particolare, si riscontrano centinaia di focolai confermati e molti altri in fase di accertamento. È dunque indispensabile che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per arginare l’epidemia e sostenere le aziende colpite, al fine di evitare ulteriori danni economici e salvaguardare il futuro della pastorizia nell’isola. Ma è pesante anche la situazione in Piemonte e Lombardia, oltre che in Calabria”. Si legge sul sito dell’associazione.

Tutelare gli allevatori italiani

Sempre secondo Coldiretti “per tutelare gli allevatori italiani occorre anche effettuare controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero. Questo poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica l’utilizzo delle stalle di sosta, oltre all’uso di repellenti per gli insetti”.

Nel 2023 le importazioni in quantità di ovini e bovini vivi sono aumentate del 16%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

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