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Allerta caldo, stop al lavoro all’aperto in 14 Regioni italiane

Allerta caldo, stop al lavoro all’aperto in 14 Regioni italiane

Pausa obbligatoria durante le ore centrali della giornata per alcune categorie professionali, in caso di caldo estremo e temperature troppe elevate.

L’ordinanza proibisce il lavoro all’aperto nelle ore più calde per alcune categorie di lavoratori

Anche il Piemonte si unisce alle tredici Regioni italiane che hanno già imposto il divieto di svolgere lavori all’aperto durante le ore più calde della giornata. Il provvedimento si applica ai settori agricolo e florovivaistico e dei cantieri edili e affini che svolgono attività classificabili come “fisica intensa”. E si applica anche alle altre attività equiparabili che si trovano in condizioni di prolungata esposizione diretta ai raggi solari in giornate particolarmente calde e dove non sia possibile introdurre misure di riduzione del rischio.

La misura è stata accolta dai governatori delle seguenti Regioni: Emilia-Romagna (dal 29 luglio), Umbria, Toscana, Marche (dal 1° agosto), Lazio, Molise, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Le ordinanze regionali resteranno in vigore fino al 31 agosto e si riferiscono in modo specifico alle attività che si svolgono all’aperto, come l’edilizia, l’agricoltura e il florovivaismo.



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Record caldo: minimizzare il rischio di incidenti sul lavoro

Il divieto di svolgere lavori all’aperto è stato introdotto per minimizzare il rischio di incidenti sul lavoro, che quest’anno hanno raggiunto livelli preoccupanti. Il provvedimento si base sulle condizioni climatiche consultabili sul sito specifico realizzato in collaborazione con l’Inail e il Cnr.

Secondo l’articolo 2087 del Codice Civile, i datori di lavoro sono obbligati a garantire la salute e la sicurezza dei propri dipendenti. In merito a questo, l’Inail ha fornito diverse indicazioni operative per gestire il rischio di esposizione al calore estremo. L’ultimo aggiornamento di queste linee guida risale al 13 luglio 2023.

La responsabilità per l’attuazione delle misure di protezione verso i lavoratori è degli imprenditori e delle aziende ma il governo ha recentemente potenziato gli ammortizzatori sociali per sostenere i lavoratori in caso di caldo estremo. È ciò che si evince dalle istruzioni pubblicate dall’Inps il 26 luglio 2024.

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