Gli allevamenti intensivi inquinano quanto tutti gli altri settori
L’inquinamento atmosferico costituisce uno dei maggiori rischi per la salute globale, ma mentre il peso specifico che hanno urbanizzazione, industrie e trasporti per quanto riguarda l’impatto ambientale, sono molto conosciuti e ben dimostrati, per quanto riguarda attività agricole e allevamenti intensivi ci sono meno notizie e certezze, sebbene abbiano un impatto significativo sul rilascio di polveri sottili (PM2.5), responsabili di quasi 50mila morti premature ogni anno.
Uno studio condotto dal Politecnico di Milano ha voluto approfondire proprio questo aspetto, concentrandosi sul confronto tra l’impatto delle pratiche agricole e degli allevamenti intensivi e quello delle fonti inquinanti tradizionali.
I risultati della ricerca
La ricerca ha preso in esame la Lombardia, regione particolarmente vulnerabile all’inquinamento da PM2.5. Utilizzando dati satellitari, modelli atmosferici del programma Copernicus e il database regionale sull’uso del suolo agricolo, l’analisi ha considerato il periodo da maggio 2020 a dicembre 2021.
Si è scoperto che gli allevamenti intensivi influenzano la distribuzione spaziale della concentrazione di PM2.5 in misura paragonabile, se non superiore, ad altre fonti come l’urbanizzazione, l’industria, l’edilizia e i trasporti.
I risultati indicano che, oltre alle considerevoli emissioni di ammoniaca, gli allevamenti intensivi contribuiscono all’aumento dei livelli di inquinamento da PM2.5. Inoltre, i cereali, soprattutto il mais coltivato per l’alimentazione degli animali da allevamento, hanno anch’essi effetti dannosi sull’ambiente.
Legambiente: “Allevamenti intensivi e attività connesse hanno un peso insostenibile per l’ambiente”
“I dati non lasciano dubbi – scrive in merito Legambiente in una nota –: gli allevamenti intensivi e le attività agricole connesse a questo sistema hanno un peso insostenibile per l’ambiente e per le persone. Ed è altrettanto chiaro che il nostro governo, per combattere in modo efficace l’inquinamento, dovrebbe tenere conto del ruolo fondamentale che entrambi hanno e trasformare una volta per tutte il settore zootecnico in modo da ridurne sostanzialmente gli impatti. È quello che vogliamo fare noi – continua Legambiente – con la nostra proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi”, che abbiamo depositato alla Camera dei Deputati – insieme a Isde, Lipu, Terra! e WWF – e che ha subito ottenuto le firme di 15 parlamentari. Ripensare alla radice un sistema inquinante che spreca risorse, infligge sofferenze agli animali, impatta pesantemente sull’ambiente e minaccia la salute delle persone. E tu puoi aiutarci a raggiungere questo obiettivo.
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