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Amazzonia, giornata mondiale con la minaccia roghi e siccità

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Amazzonia, giornata mondiale con la minaccia roghi e siccità

“L’Amazzonia è la più grande foresta tropicale sulla Terra: oltre 550 milioni di ettari che ospitano il 10% della biodiversità globale, tra cui oltre 40mila specie di piante e migliaia di specie animali. Inoltre, la capacità dell’Amazzonia di immagazzinare oltre 75 miliardi di tonnellate di carbonio è cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Il degrado di questa foresta metterebbe a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi globali di limitare il riscaldamento a 1,5°C, rendendo urgente la necessità di proteggere e preservare questo prezioso ecosistema”.

La Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia

Così il Wwf in occasione della Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia.

Roghi e siccità tra le minacce. “Il Brasile ha registrato oltre 110mila incendi dall’inizio del 2024 – ricorda il Wwf – segnando il numero più alto dal 2010 e un drammatico aumento del 76% rispetto allo stesso periodo nel 2023, secondo l’Istituto brasiliano di Ricerche Spaziali (Inpe). Oltre un terzo di questi incendi si è verificato proprio nella foresta amazzonica, spesso definita il ‘polmone verde del Pianeta’: questo numero è il più alto dal 2005 e ben il doppio di quello registrato nel 2023”.

Negli ultimi 50 anni distrutto il 17% della superficie amazzonica

Non solo. “Il collasso dell’ecosistema amazzonico è accelerato anche dalla siccità estrema dovuta alla crisi climatica che prosegue dal 2023: in 13 dei 20 bacini pluviali brasiliani le precipitazioni sono state molto inferiori della media, rendendo così la vegetazione più secca e infiammabile e quindi rafforzando l’intensità degli incendi e anticipando il loro picco, solitamente atteso a settembre, mese nel quale la situazione potrebbe, infatti, ancora peggiorare. Il 99% dei roghi sarebbe comunque stato innescato dall’uomo”, avverte l’associazione.



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Negli ultimi 50 anni, “circa il 17% della superficie della foresta amazzonica, equivalente a una superficie grande due volte l’Italia, è stato distrutto: se questa tendenza raggiungerà il 20-25% della foresta, l’Amazzonia potrebbe trasformarsi in una savana arbustiva nel giro di pochi decenni”.

il Wwf: “Allarme non solo in Amazzonia ma anche in Cerrado e Pantanal”

Il Wwf, in occasione della Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia che coincide con il 5 settembre, punta i riflettori su questa situazione “estremamente critica, che richiede un’azione immediata e coordinata a livello globale. La distruzione di una delle risorse naturali più vitali del pianeta come l’Amazzonia avrebbe conseguenze devastanti per la biodiversità, per le popolazioni indigene che vi vivono nonché comprometterebbe irrimediabilmente la lotta contro il cambiamento climatico”.

Ma l’allarme non scatta solo per l’Amazzonia: “Sia in Cerrado che in Pantanal, la zona umida più vasta del mondo che ospita migliaia di specie di cui alcune a rischio estinzione, è stata registrata una delle più gravi stagioni degli incendi che ha colpito circa il 15% della sua superficie totale, causando la morte di migliaia di animali e minacciando l’habitat di specie cruciali come giaguari, ocelotti, tapiri sudamericani, alligatori, scimmie, ara giacinto e anaconda”.

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