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Api sentinelle antinquinamento in 60 città italiane

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Api sentinelle antinquinamento in 60 città italiane

Al via Apincittà, un progetto innovativo di monitoraggio ambientale. L’iniziativa, che sfrutta l’Apis mellifera (ape domestica) come indicatore ambientale per raccogliere dati cruciali sulla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, sarà in 60 città italiane. Da Alessandria a Roma, passando per Bari e Grosseto, questo progetto coinvolge numerosi enti e istituzioni, tra cui i Carabinieri Forestali e l’Ispra, per un monitoraggio più capillare e preciso del nostro ecosistema.

Il monitoraggio

Apincittà abbraccia un’ampia rete di città in tutta Italia, con apiari installati in 60 località, distribuiti in maniera strategica. In particolare, sono stati scelti siti che ospitano strutture dei Carabinieri Forestali, in modo da garantire la presenza di personale qualificato e facilitare le operazioni di monitoraggio. L’iniziativa è coordinata dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, con la collaborazione di ricercatori dell’Ispra e altre istituzioni come l’Istituto Superiore di Sanità e la Federazione Apistica Italiana. Questo progetto si fonda sull’idea che le api, grazie alla loro sensibilità, possano fornire dati importanti sui cambiamenti nell’ambiente che ci circonda.

Api indicatori ambientali affidabili

Le api sono tra i più affidabili bioindicatori naturali. La loro attività di raccolta del polline e del nettare le porta a spostarsi continuamente nel territorio, raccogliendo informazioni sull’ambiente circostante. Come sottolinea il ricercatore Ispra Roberto Sannino, le api possono segnalare con grande precisione lo stato della biodiversità, l’inquinamento atmosferico e la presenza di sostanze tossiche. Questo valore aggiunto deriva dal fatto che le api, mentre svolgono la loro attività quotidiana, vengono esposte ai fattori di inquinamento presenti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. I campioni prelevati dai loro nidi forniscono informazioni vitali per la valutazione della qualità ambientale.

I fattori di pressione ambientale

L’iniziativa si concentra su tre fattori di pressione ambientale particolarmente significativi per gli impollinatori e per la salute degli ecosistemi:

Concentrazione di pesticidi – I pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee sono uno dei maggiori pericoli per le api e per gli altri impollinatori.

Inquinamento atmosferico – L’inquinamento dell’aria, in particolare con sostanze dannose come il biossido di azoto, è un fattore che può compromettere la salute degli impollinatori.

Consumo di suolo – La riduzione delle superfici naturali disponibili riduce la biodiversità e influisce negativamente sui servizi ecosistemici che esse forniscono.

Grazie alla presenza degli apiari in diverse località, i ricercatori possono monitorare costantemente questi fattori e ottenere una visione dettagliata dei cambiamenti ambientali nel tempo.

Dalle api ai dati concreti

Le analisi effettuate sui campioni prelevati dagli apiari consentono di individuare la presenza di sostanze inquinanti, tra cui metalli pesanti, polveri sottili e microplastiche. Le api,svolgono un ruolo fondamentale nel rilevare l’inquinamento a livello locale e nel fornire dati utili per comparare i risultati con quelli ottenuti attraverso altre tecniche di monitoraggio ambientale.

Collaborazione tra enti e istituzioni

Il progetto è reso possibile grazie alla collaborazione tra i Carabinieri Forestali, l’Ispra e altre realtà scientifiche come l’Istituto Superiore di Sanità e il Crea. Il contributo dell’Ispra, in particolare, si concentra sull’interpretazione dei dati relativi alla qualità ambientale, utilizzando strumenti avanzati per analizzare la copertura di specie di interesse per gli impollinatori e la salubrità degli ecosistemi circostanti gli apiari. Il progetto Apincittà è destinato a continuare fino al 2026, quando verranno completate le analisi e ricerche finali.

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