Loading Now

Arriva ORSA, l’algoritmo italiano che traccia l’inquinamento dell’aria

orsa

Arriva ORSA, l’algoritmo italiano che traccia l’inquinamento dell’aria

È stato sviluppato un nuovo algoritmo capace di monitorare l’inquinamento atmosferico per settore e area geografica. Denominato ORSA, questo strumento, creato dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), è in grado di tracciare l’origine delle emissioni inquinanti e seguirne le trasformazioni chimico-fisiche nell’atmosfera. Con il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della società Arianet, ORSA è già integrato nel sistema di monitoraggio della qualità dell’aria MINNI dell’ENEA. Questo sistema offre previsioni giornaliere delle principali concentrazioni di gas e particolati per l’Italia (a tre giorni) e per l’Europa (a quattro giorni).

“Strumento che permette di ‘etichettare’ le emissioni”

“Questo strumento funziona come un vero e proprio sistema di tracciabilità che permette di ‘etichettare’ le emissioni per conoscere il ‘contributo’ specifico di ogni singola fonte alle concentrazioni di inquinanti in atmosfera”, spiega Gino Briganti del Laboratorio ENEA di Inquinamento atmosferico, primo autore dello studio pubblicato su Atmosphere insieme ai colleghi Ilaria D’Elia, Mihaela Mircea e Antonio Piersanti. “È pensato in particolare per le amministrazioni locali – prosegue Briganti – che hanno il compito di preservare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini attraverso politiche che vadano a incidere direttamente sulle fonti più inquinanti che comprendono il traffico stradale, il riscaldamento domestico, gli allevamenti, i fertilizzanti e l’industria. Ad esempio, ARPA Piemonte lo ha utilizzato per un suo studio”.

Le agenzie ambientali devono compilare inventari delle emissioni

Attualmente, le agenzie ambientali sono tenute per legge a compilare inventari delle emissioni, che catalogano e quantificano la massa di ogni sostanza inquinante che impatta salute e ambiente, come ossidi di azoto, ossidi di zolfo, polveri, composti organici volatili, ammoniaca e metalli pesanti, emessi dalle varie sorgenti. Tuttavia, queste informazioni non bastano per comprendere esattamente “chi emette cosa e in quale quantità” nell’atmosfera. Antonio Piersanti, responsabile del Laboratorio ENEA di Inquinamento Atmosferico, spiega che il movimento delle masse d’aria e i processi chimico-fisici atmosferici alterano le caratteristiche degli inquinanti. Ad esempio, le polveri trasportate dal vento possono depositarsi su superfici e successivamente risospendersi, in base alle loro dimensioni e alla sorgente di emissione. L’ozono, tipico inquinante estivo, non è emesso direttamente da sorgenti naturali o antropiche, ma si forma in atmosfera attraverso reazioni chimiche che coinvolgono ossidi di azoto e composti organici volatili, sostanze emesse da attività umane e vegetazione.



Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-728x90-1 Arriva ORSA, l’algoritmo italiano che traccia l’inquinamento dell’aria
Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-240x400-2 Arriva ORSA, l’algoritmo italiano che traccia l’inquinamento dell’aria

“ORSA è uno strumento adeguato per orientare pianificazione delle politiche per la qualità dell’aria”

“Il nostro algoritmo ha dimostrato di essere uno strumento adeguato per orientare la pianificazione delle politiche di qualità dell’aria, perché rileva la composizione ‘attuale’ e non ‘potenziale’ dell’atmosfera (come in altri metodi), mettendo in luce le principali sorgenti sulle quali agire; successivamente, occorrerà uno studio modellistico completo, con maggiori costi di calcolo, che vada a stimare direttamente gli effetti delle specifiche riduzioni delle emissioni considerate dalle politiche di qualità dell’aria in esame”, sottolinea ancora Piersanti.

Share this content: