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Clima, crescita e salute: la sfida del riso contaminato mentre Xi difende la “transizione a misura di Cina”

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Clima, crescita e salute: la sfida del riso contaminato mentre Xi difende la “transizione a misura di Cina”

Nel giorno in cui il presidente cinese Xi Jinping riafferma che la lotta al cambiamento climatico “non può frenare lo sviluppo”, uno studio pubblicato su Nature Communications lancia l’allarme: le ondate di calore potrebbero triplicare il contenuto di arsenico nel riso, con gravi ripercussioni sulla sicurezza alimentare globale.

Due notizie solo apparentemente lontane: in realtà, raccontano una tensione sempre più forte tra crescita economica, crisi climatica e salute pubblica.

Il caso del riso: un termometro della crisi climatica

Secondo la ricerca, l’aumento delle temperature, unito alla riduzione della piovosità e all’uso dell’acqua di falda contaminata, crea le condizioni ideali per un accumulo eccessivo di arsenico nelle piante di riso. Il rischio riguarda in particolare le regioni dell’Asia meridionale e sudorientale – ma non solo.

L’arsenico è un metallo pesante tossico, classificato come cancerogeno certo dall’OMS, e può compromettere lo sviluppo cognitivo nei bambini, oltre a causare danni renali, cardiovascolari e respiratori.

“Con l’aumento delle ondate di calore, il riso potrebbe diventare un vettore di rischio per miliardi di persone”, avvertono gli autori dello studio. E se oggi i livelli sono sotto controllo in gran parte del mondo, le proiezioni per il 2100 – in assenza di forti interventi climatici – sono preoccupanti”.



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Xi Jinping: “La Cina non sacrificherà il suo sviluppo”

Mentre crescono i segnali d’allarme, Pechino rilancia la propria strategia. In apertura del Forum economico di Boao, Xi ha ribadito che la Cina non accetterà vincoli climatici che possano compromettere la sua crescita. Una posizione che punta a difendere le specificità del modello cinese, ma che rischia di rallentare lo sforzo collettivo globale.

Nonostante gli investimenti in rinnovabili e tecnologie verdi, la Cina è ancora il maggior consumatore di carbone al mondo. E sebbene abbia promesso la neutralità carbonica entro il 2060, nel breve periodo continua a espandere le centrali a carbone.

Una crisi interconnessa: il clima come fattore di rischio sistemico

Il legame tra cambiamento climatico e salute è sempre più evidente. L’arsenico nel riso è solo uno dei tanti effetti a catena: siccità, migrazioni, insicurezza alimentare e tensioni geopolitiche si alimentano a vicenda.

“La transizione ecologica non è solo un obiettivo economico o ambientale, ma una questione di salute pubblica globale” – commentano esperti internazionali –. “La scelta non è tra crescita e sostenibilità, ma tra modelli di sviluppo in grado o meno di affrontare le nuove vulnerabilità”.

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