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Non solo balneari, nel decreto Salva Infrazioni anche un regalino ai cacciatori. La LAV non ci sta

decreto salva infrazioni

Non solo balneari, nel decreto Salva Infrazioni anche un regalino ai cacciatori. La LAV non ci sta

Nel decreto legge “Salva Infrazioni” è stato imboscato anche un provvedimento che finisce per legalizzare la “caccia selvaggia“. Lo denuncia la LAV (Lega Anti Vivisezione) facendo notare che il decreto non è invece intervenuto sull’utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide.

“Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del Decreto-Legge “Salva Infrazioni”- Un provvedimento che non tratta solo di concessioni balneari, ma che – all’articolo 13 – interviene anche su “caccia selvaggia”, in riferimento alla procedura d’infrazione di Bruxelles 2023/2187 che riguarda la “non conformità alla “direttiva uccelli” (2009/147/CE) e del Regolamento Reach (1907/2006/CE modificato dal Regolamento 2021/57/UE) sulla caccia”.  Così la LAV in una nota stampa.



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Il Decreto Salva Infrazioni e norme nazionali in conflitto con il diritto europeo

Questo Decreto interviene su alcune norme nazionali che confliggono con il diritto europeo, tanto da richiedere l’intervento della Commissione di Bruxelles, che ha avviato altrettante procedure d’infrazione.   

Ricordiamo che a inizio legislatura il Parlamento aveva approvato pesanti modifiche alla Legge sulla caccia, che liberalizzavano l’ingresso dei cacciatori nelle città e nei parchi per poter sparare a qualsiasi specie, anche quelle protette dalle norme europee, avviando così una stagione di “caccia selvaggia”.  

“Tuttavia, il Decreto-Legge si limita a prevedere che le modifiche introdotte con il famigerato articolo 19 ter, che è costato la procedura di infrazione, debba essere applicato nel rispetto delle norme europee.  Ci si chiede come possa applicarsi un articolo che viola palesemente le normative europee sulla fauna selvatica, come ribadito almeno tre volte dalla Commissione Europea, nel suo rispetto.  Si tratta quindi di una modifica di facciata, che non potrà essere considerata risolutiva dalla Commissione europea per i gravi danni alla fauna selvatica voluti da Governo e Parlamento a inizio 2023″.  

La denuncia della LAV: “Solo eurowashing!”

Secondo la LAV “l’articolo del Decreto Legge denominato “Disposizioni in materia di protezione della fauna selvatica – Procedura di infrazione n. 2023/2187” appare quindi a tutti gli effetti un mero greenwashing. Anzi, un “eurowashing”, ovvero una mera modifica di facciata che non interviene affatto per ripristinare il rispetto del diritto europeo, come richiesto invece dalla segnalazione della Commissione Europea”.   

Un anno e mezzo di caccia selvaggia voluta proprio da questo Governo aveva avuto qualche mese fa un primo richiamo formale da Bruxelles dopo la mobilitazione avviata dalla LAV fin da gennaio 2023 dichiara la LAV -. Ma la risposta che ora arriva da questo Governo è una intollerabile presa in giro sulla caccia nelle aree protette, mentre invece non interviene proprio sull’uso delle munizioni al piombo nelle zone umide, nemmeno un intervento di facciata per poter dire di aver riparato alla violazione e l’Europa potrà solo che rispedirlo al mittente. Per questo auspichiamo un intervento migliorativo di questo articolo da parte del Parlamento in sede di conversione del Decreto“. 

Caccia selvaggia e munizioni: cosa non va

Intanto la proposta di legge Bruzzone, dopo la mancata elezione dell’esponente leghista al Parlamento europeo, continua il suo iter in Commissione Agricoltura alla Camera, prevedendo la cancellazione delle giornate di silenzio venatorio del martedì e venerdì, l’estensione della stagione di caccia al di fuori dei limiti oggi imposti fin quasi tutto l’anno, la liberalizzazione all’uso dei richiami vivi, l’approvazione dei calendari venatori con Legge. Un ulteriore nuovo attacco alla fauna selvatica contro il quale la LAV si sta opponendo in ogni sede.  

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