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Caldo estremo killer silenzioso del cambiamento climatico: il 2 giugno l’Heat action day

Caldo estremo killer silenzioso del cambiamento climatico: il 2 giugno l’Heat action day

Il cambiamento climatico sta aumentando la temperatura in tutto il mondo.

ll prossimo 2 giugno si celebrerà l’Heat action day, la giornata mondiale per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi per la salute del caldo estremo e, soprattutto, condividere modi semplici per #BeatTheHeat.

Perché abbiamo bisogno di un Heat Action Day?

Le ondate di calore sono mortali. Ogni anno, in tutto il mondo, ne sono vittime neonati, anziani e persone fragili, con problemi di salute cronici. Chi vive in città rischia di essere più colpito perché le aree urbane sono generalmente più calde delle campagne circostanti.

A causa del cambiamento climatico, le ondate di calore sono in aumento a livello globale. Diventano sempre più calde e più lunghe. È bene ricordare però, che possiamo mettere in atto strategie perché non che portino a tragedie.

#BeatTheHeat: tre semplici regole da tenere sempre a mente  

Il 2 giugno, l’Heat Action Day, è un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa emergenza silenziosa. Dobbiamo fare in modo che più persone in tutto il mondo possano stare al sicuro e #BeatTheHeat.

Ci sono semplici azioni che tutti possiamo intraprendere per proteggere noi stessi, i nostri vicini, i nostri familiari e amici. Queste includono comportamenti semplici ma importanti, come bere acqua, riposare all’ombra ed evitare attività all’aperto nelle ore più calde della giornata.

L’escalation globale delle ondate di caldo è una manifestazione mortale della crisi climatica: il rapporto

Nel 2023 il 78% della popolazione mondiale ha subìto 31 giorni di caldo estremo.

L’escalation globale delle ondate di caldo è una manifestazione mortale della crisi climatica. In vista dell’Heat action day del 2 giugno, World Weather Attribution, Red Cross Red Crescent Climate Centre e Climate Central hanno pubblicato il rapporto “Climate Change and the Escalation of Global Extreme Heat: Assessing and Addressing the Risks”. Il documento valuta l’influenza dei cambiamenti climatici causati dall’uomo sulle ondate di caldo degli ultimi 12 mesi (dal 15 maggio 2023 al 15 maggio 2024), un periodo che include l’anno più caldo mai registrato sulla Terra (2023) e 11 mesi consecutivi di temperature globali da record (giugno 2023-aprile 2024).

Il caldo estremo minaccia la salute di miliardi di persone

Il rapporto dimostra quanto i cambiamenti climatici causati dall’uomo stiano aumentando il caldo estremo che minaccia la salute di miliardi di persone, rendendo gli eventi di calore più lunghi e più probabili.

“Utilizzando i criteri della World Weather Attribution – spiegano i ricercatori – lo studio ha identificato 76 ondate di calore estremo che interessano 90 Paesi diversi. Questi eventi mettono a rischio miliardi di persone, anche in aree densamente popolate dell’Asia meridionale e orientale, del Sahel e del Sud America. Nell’arco di 12 mesi, 6,3 miliardi di persone (circa il 78% della popolazione globale) hanno sperimentato almeno 31 giorni di caldo estremo (più caldo del 90% delle temperature osservate nella loro area locale nel periodo 1991-2020), reso almeno due volte più probabile dai cambiamenti climatici causati dall’uomo. Negli ultimi 12 mesi, i cambiamenti climatici causati dall’uomo hanno aggiunto in media 26 giorni di caldo estremo (in media, in tutte le località del mondo) rispetto a quelli che ci sarebbero stati senza un pianeta riscaldato”.



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Caldo estremo in Asia, Myanmar e Nepal

Secondo il Red Cross Red Crescent Climate Centre, «Quest’anno più di ogni altro è necessaria attenzione. È in corso un’ondata di caldo estremo in Asia, in Bangladesh, Malaysia, Myanmar, Nepal e Filippine. Solo nel Bangladesh, il caldo estremo ha colpito 57 dei 64 distretti, che ospitano oltre 120 milioni di persone. In Myanmar il 28 aprile è stata registrata una temperatura estrema di 48,2° C, la più alta mai registrata nel Paese. In Nepal, la città di Nepalgunj è da settimane nella morsa di temperature che superano i 40°”.

Il caldo record uccide giovani, anziani e poveri. Anche se più lentamente e in modo meno evidente

Quest’anno ondate di caldo estremo di lunga durata hanno già colpito anche diverse zone dell’’Africa. “E’ noto che negli ultimi 12 mesi il caldo estremo ha ucciso decine di migliaia di persone, ma il numero reale è probabilmente nell’ordine di centinaia di migliaia o addirittura milioni. A differenza dei disastri meteorologici improvvisi – proseguono gli esperti – le ondate di caldo uccidono più lentamente e in modo meno evidente. Sono spesso esacerbatrici di condizioni mediche preesistenti. Le ondate di caldo colpiscono più duramente i più vulnerabili: i giovani, gli anziani, i poveri e coloro che sono costretti a lavorare all’aperto».

Il caldo è il killer silenzioso del cambiamento climatico

“Le inondazioni e gli uragani possono fare i titoli dei giornali, ma gli impatti del caldo estremo sono ugualmente mortali” evidenzia il segretario generale dell’International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (IFRC), Jagan Chapagain. “Ecco perché l’Heat action day così importante. Dobbiamo concentrare l’attenzione sul killer silenzioso del cambiamento climatico. L’IFRC sta facendo del caldo – e dell’azione urbana per ridurne gli impatti – una priorità e continua a impegnarsi a lavorare con le comunità che sono a rischio di caldo estremo attraverso la nostra rete globale di società nazionali”.

“Questo rapporto – conclude il direttore del Red Cross Red Crescent Climate Centre Aditya Bahadur – fornisce prove scientifiche schiaccianti del fatto che il caldo estremo è una manifestazione mortale della crisi climatica. Provoca il caos per la salute umana, le infrastrutture critiche, l’economia, l’agricoltura e l’ambiente, erodendo così i progressi nello sviluppo umano e diminuendo il benessere, soprattutto per le comunità povere ed emarginate nel Sud del mondo”.  

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