Cina potenzia controllo dell’inquinamento con rete di monitoraggio avanzata

La Cina ha creato la più grande e tecnologicamente avanzata rete di monitoraggio ambientale al mondo, ha dichiarato Dong Baotong, vice-ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente. Con oltre 33.000 stazioni di monitoraggio in tutto il paese, la rete copre un ampio spettro di parametri ambientali. Circa due terzi delle stazioni si concentrano sul monitoraggio del suolo, 1.734 controllano la qualità dell’aria e 3.646 monitorano le acque sotterranee. Il sistema include tutte le città di livello prefettizio e superiore, oltre ai principali bacini fluviali e mari sotto la giurisdizione cinese.

Espansione e innovazione tecnologica

Oltre ai tradizionali ambiti di monitoraggio come acqua, aria e suolo, la rete si è estesa a qualità ecologica, biodiversità, gas serra e nuovi inquinanti. Grazie a questo approccio, è possibile una copertura pressoché completa di tutti i fattori ambientali essenziali. In passato, il sistema era prevalentemente manuale, ma oggi il monitoraggio automatico è la norma. Droni, veicoli mobili e radar laser sono comunemente utilizzati nelle stazioni, e sette satelliti supportano il lavoro di monitoraggio.

Un sistema sempre più integrato

Dong ha sottolineato l’obiettivo di trasformare ulteriormente il sistema di monitoraggio ambientale rendendolo sempre più integrato, combinando dati provenienti da terra, aria, mare e spazio. Uno degli obiettivi principali è migliorare la raccolta e l’analisi dei dati per supportare meglio il controllo dell’inquinamento nel paese. Particolare attenzione verrà posta anche alla lotta contro la falsificazione dei dati di monitoraggio, con un focus specifico sui servizi forniti da terze parti.

Risultati nella trasformazione verde

Durante la conferenza stampa, il ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente, Huang Runqiu, ha sottolineato i risultati ottenuti dalla Cina nella promozione della trasformazione verde. Sono stati eliminati impianti obsoleti in grado di produrre oltre 1 miliardo di tonnellate di carbone, 300 milioni di tonnellate di acciaio e 400 milioni di tonnellate di cemento. Questo ha portato a un’ottimizzazione della struttura industriale. Oltre il 95% delle centrali a carbone e il 45% degli impianti siderurgici del paese sono stati trasformati per ridurre le emissioni, posizionando la Cina come leader mondiale nella produzione di elettricità pulita e acciaio a basse emissioni.