Clima e conflitti: la doppia minaccia per rifugiati e sfollati
Il rapporto dell’UNHCR svela una verità devastante: oltre 120 milioni di rifugiati vivono in Paesi vulnerabili ai cambiamenti del clima e ai conflitti. I dati mostrano che le aree colpite da entrambe le crisi, come Siria, Sudan e Haiti, stanno affrontando una situazione insostenibile.
Le cause dell’escalation
Secondo il rapporto “No Escape: On the Frontlines of Climate Change, Conflict and Forced Displacement”, i cambiamenti climatici stanno esacerbando la già critica situazione di rifugiati e sfollati. Entro il 2040, il numero di Paesi esposti a rischi estremi per il clima aumenterà da 3 a 65. Il 2050 porterà con sé il raddoppio dei giorni di caldo estremo nei campi rifugiati e insediamenti.
Finanziamenti insufficienti per affrontare la crisi
Nonostante i crescenti rischi, i finanziamenti per il clima non raggiungono le persone più vulnerabili. Nei Paesi fragili, i fondi per l’adattamento climatico sono insufficienti, con solo 2 dollari a persona destinati a misure di protezione, contro i 161 dollari per le nazioni non fragili. Questo squilibrio sta mettendo in pericolo la sopravvivenza dei rifugiati e delle comunità che li ospitano.
Un appello urgente
Durante la COP29 a Baku, l’UNHCR ha richiesto un aumento dei finanziamenti per il clima e l’inclusione dei rifugiati nelle decisioni politiche e finanziarie. Filippo Grandi, Alto Commissario per i Rifugiati, ha sottolineato l’ingiustizia climatica che colpisce chi è meno responsabile delle emissioni di carbonio, ma paga il prezzo più alto.
Agire ora per evitare una catastrofe
L’emergenza climatica e i conflitti sono due facce della stessa medaglia. La comunità internazionale deve rispondere con urgenza, con finanziamenti adeguati per l’adattamento, per proteggere i più vulnerabili.
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