Dove si buttano ombrellone, lettini, secchielli e palette?
Nonostante le temperature ancora elevate invitino ancora ad affollare i lidi, per milioni di italiani l’estate è agli sgoccioli. Le ferie sono finite, è il momento di tornare al lavoro. Mancano anche appena due settimane anche alla regolare riapertura delle scuole visto che la proposta di far slittare l’avvio per il caldo è naufragata. Dunque, arriva il triste momento di metter via i nostri cari “compagni di viaggio” estivi badando bene a lasciare le spiagge pulite.
Ombrelloni, lettini, palloni, materassini, secchielli e palette. Grazie a loro grandi e piccini hanno vissuto giornate e momenti indimenticabili godendo appieno della bellezza delle spiagge e dei mari italiani. Luoghi che sono e devono restare presidi della biodiversità e rifugi della flora e della fauna marina. Per questo diventa importante, anzi fondamentale, mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari per preservarli.
E tra i comportamenti da adottare assolutamente non può mancare fare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti in spiaggia. Purtroppo, spesso in tanti abbandonano sulla sabbia plastica, mozziconi di sicurezza e bottiglie di vetro ma a partire da settembre ci si imbatte anche in ombrelloni, materassini, lettini e giocattoli rotti ed usurati, lasciati pericolosamente a minacciare l’ecosistema marino.
Di seguito proponiamo una guida per smaltire al meglio questi rifiuti, proponendo anche metodi di riciclo, cosa che dovrebbe diventare una sana abitudine.
Spiagge pulite a prova di Ombrelloni e lettini rotti
Ombrelloni e lettini, con parti di plastica e metallo, devono essere portati all’isola ecologica. Non possono essere conferiti nei classici cassonetti o – nelle città dove è attiva – inseriti nella raccolta “porta a porta”. Molti comuni prevedono anche raccolte a domicilio ma in questi casi bisogna contattare la società a cui è affidata la gestione urbana dei rifiuti.
Se l’ombrellone non è completamente distrutto, usare la creatività non è mai una cattiva idea. Si possono riutilizzare le sue parti per strutture ombreggianti per giardini o terrazzi.
Il tessuto dell’ombrellone può diventare una comoda borsa per la spesa, si possono creare delle pochette da mare, dei porta beauty o anche delle tovagliette per picnic o per fare colazione.
Palette, secchielli e materassini rotti: non è plastica quella che sembra
I giocattoli da mare (secchielli, palette, palloni…) sono composti spesso da plastiche non reciclabili e dovrebbero essere gettati nel bidone della raccolta indifferenziata. Attenzione anche a dove buttare il materassino. Comunemente si pensa vada nella plastica ma controllate la confezione: spesso è fatto in PVC e dunque non può finire insieme agli imballaggi in plastica.
I mozziconi: il fumo nuoce anche all’ecosistema marino
La speranza è riposta nel Robot Made in Italy ma intanto i fumatori potrebbero portarsi in spiaggia un posacenere da borsa da svuotare negli appositi contenitori che si trovano ormai sempre più spesso in stazioni ed aereoporto ma anche in qualche città. Sono gestiti da società che poi li riutilizzano in processi chimici per il recupero di materia. In spiaggia non ci sono e quindi la soluzione migliore resta gettare le cicche el cassonetto dell’indifferenziata.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health”, un singolo mozzicone di sigaretta può impiegare fino a 10 anni per decomporsi completamente nell’ambiente marino.
Durante questo lungo processo, il filtro di acetato di cellulosa si scompone in microplastiche che vengono ingerite dalla fauna marina, entrando così nella catena alimentare. Inoltre, i mozziconi rilasciano nell’acqua sostanze tossiche come nicotina, catrame e metalli pesanti, contribuendo all’inquinamento chimico dei mari.
La ricerca evidenzia come i mozziconi siano uno dei rifiuti più problematici per gli ecosistemi costieri, a causa della loro ubiquità e della difficoltà di smaltimento. Gettare le cicche sulla spiaggia o nelle acque non è solo un gesto di inciviltà, ma una vera e propria minaccia ambientale.
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