Come ridurre l’inquinamento nel cielo. Gli aeroplani, i cirri e il clima
di Primo Mastrantoni*
Un complotto mondiale. Le scie di condensazione degli aerei nel cielo, irrorate da sostanze con agenti chimici e biologici, servono a sperimentazioni governative o militari, attacchi terroristici, operazioni di società private, tentativi di condizionamento psicologico tramite agenti psicoattivi e, in aggiunta, quello di frenare l’esplosione demografica mondiale, eliminando una percentuale rilevante della popolazione.
Vero? Macchè! Si tratta di una bufala gigantesca che circola in Rete ma che fa il paio con la “teoria” della Terra piatta.
Le scie di condensazione – le strisce bianche che si formano nel cielo al passaggio degli aerei – sono in realtà nuvole artificiali di vapore acqueo condensato. A volte si espandono formando i cirri, composti da cristalli di ghiaccio che impediscono al calore di uscire dall’atmosfera, contribuendo come l’anidride carbonica (CO2) all’effetto serra.
“Questo esito è particolarmente evidente nelle aree ad alta densità di traffico aereo, come quello europeo e della costa orientale degli Stati Uniti d’America”, rileva A. Martin Frias, sulla rivista scientifica “IOPScience”. “I cirri di scia possono coprire fino al 10% dell’area del cielo, contribuendo a una parte sostanziale dell’impronta climatica complessiva dell’aviazione. Ed esercitando un notevole impatto sul bilancio radiativo regionale, ma possono essere ridotti tramite una pianificazione intelligente dei voli che evitino le regioni dell’atmosfera in cui si formano tali scie”.
“L’effetto del riscaldamento delle scie di condensazione nell’atmosfera è oggi più di tutta la CO2 che è stata emessa dagli aerei sin dagli albori del volo”. Lo dichiara il dottor Edward Gryspeerdt, dell’Imperial College (Uk) che ha condotto una analisi del fenomeno.
“Comprendendo le scie di condensazione si può trovare il modo di ridurne l’impatto. Ad esempio reindirizzare gli aerei lontani dal punto di formazione di una nuvola o volando a diverse altezze si possono diminuire le scie e il loro effetto sul riscaldamento. Intervenire sulle scie di condensazione degli aerei potrebbe offrire un percorso per ridurre rapidamente il riscaldamento globale”, spiega.
Quanto costerebbe una operazione del genere nei cieli?
I ricercatori dell’Imperial College (Uk), di Breakthrough Energy (una società che si occupa di nuove tecnologie per l’ambiente) e di Cipher (analisti di soluzioni climatiche) ne hanno stimato il costo – 1-2 dollari per tonnellata di CO2 emessa (tCO2e) – e lo hanno confrontato con i benefici climatici.
L’Agenzia per la protezione ambientale (Usa) stima, poi, che il costo totale per evitare da terra il flusso di una tCO2e sarebbe di 190 dollari. I benefici economici e ambientali sono di tutta evidenza.
“Sono ottimista perché in realtà sappiamo qual è la soluzione, ma è la parte del fare che è difficile: dobbiamo solo andare avanti e farlo.
Dobbiamo capire come farlo in modo efficace e rapido. Questo è impegnativo, ma ci sono ancora percorsi che ci permetteranno di evitare pericolosi cambiamenti climatici”, conclude il dott. Gryspeerdt.
L’obiettivo finale è sempre lo stesso: azzerare l’impatto climatico. Difficile perché gli interessi economici contrastanti sono notevoli, come abbiamo visto in occasione della recente Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29), ma non ci sono altre scelte.
*Presidente comitato tecnico-scientifico dell’associazione dei consumatori Aduc
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