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Come riutilizzare le plastiche dei rifiuti elettronici nella ricerca: per coltivare ‘mini tumori’

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Come riutilizzare le plastiche dei rifiuti elettronici nella ricerca: per coltivare ‘mini tumori’

Un metodo innovativo per riutilizzare i rifiuti elettronici a favore della ricerca scientifica creando ‘mini tumori’ per la ricerca scientifica. E’ quanto hanno realizzato gli scienziati della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore.

La plastica acrilonitrile butadiene stirene (ABS) è comunemente usata negli involucri di dispositivi come tastiere e laptop. Gli scienziati della NTU hanno sviluppato una matrice sintetica per coltivare cellule utilizzando l’ABS proveniente da tastiere scartate. La matrice è porosa come una spugna e funziona come struttura di supporto, fornendo un quadro per l’adesione e la crescita delle cellule. Il riutilizzo di plastiche come l’ABS per applicazioni biomediche ad alto valore potrebbe essere una strategia interessante per ridurre efficacemente i rifiuti plastici.



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Plastica e e-waste

 La plastica costituisce una grande parte dei rifiuti elettronici (e-waste), e i rapidi progressi tecnologici e l’elevata domanda dei consumatori ne guidano l’uso crescente nell’elettronica. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, la generazione di rifiuti elettronici sta aumentando cinque volte più velocemente rispetto ai tassi di riciclaggio ufficiali. Nel 2022, i rifiuti elettronici hanno generato 17 milioni di tonnellate di plastica a livello globale.

La matrice può coltivare cluster sferici di cellule, chiamati sferoidi tumorali, che assomigliano ai tumori reali. A causa della loro forma tridimensionale, questi “mini tumori” rappresentano più accuratamente i tumori rispetto alle colture cellulari convenzionali.

L’invenzione degli scienziati giapponesi

Per fabbricare la matrice, gli scienziati hanno dissolto scarti di plastica da tastiere scartate in un solvente organico, l’acetone, e hanno versato la soluzione in uno stampo. La matrice ha supportato la crescita di sferoidi tumorali di seno, colon-retto e osso. Gli sferoidi tumorali avevano proprietà simili a quelli coltivati utilizzando matrici commercialmente disponibili e potrebbero essere utilizzati per applicazioni biomediche come i test di farmaci.

“La nostra innovazione non solo offre un mezzo pratico per riutilizzare i rifiuti elettronici plastici, ma potrebbe anche ridurre l’uso di nuove plastiche nell’industria biomedica”, ha affermato il Prof. Dalton Tay della School of Materials Science and Engineering della NTU, che ha guidato la ricerca. La ricerca è stata riportata in Resources, Conservation & Recycling nel 2024.

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