Commissione Ue richiama Stati su qualità dell’aria
La Commissione Ue richiama formalmente due Stati membri in relazione al mancato adempimento di alcuni obblighi in materia di qualità dell’aria.
Nel mese di febbraio, la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro la Polonia per non aver rimediato alle carenze nel recepimento della direttiva sulle emissioni industriali e una lettera formale di sollecito alla Francia per non aver rispettato gli obblighi stabiliti dalla Corte di Giustizia Ue in relazione all’inquinamento dell’aria.
Polonia: inadeguato adempimento su aqua, aria e suolo
La Commissione Ue ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro la Polonia inviando loro una lettera di avvertimento ufficiale. Questo perché la Polonia non ha corretto le lacune nella trasposizione della direttiva europea sulle emissioni industriali (direttiva 2010/75/UE), fondamentale per limitare l’impatto ambientale e sulla salute causato da queste.
La legislazione polacca non ha adeguatamente recepito diverse disposizioni chiave della direttiva, inclusi aspetti fondamentali come definizioni, norme per le autorizzazioni degli impianti industriali e regolamentazioni per limitare le emissioni in aria, acqua e suolo.
Inoltre, le norme sulla partecipazione pubblica e l’accesso alla giustizia in questioni legate alle emissioni industriali non sono state correttamente adottate, impedendo al pubblico di partecipare alle decisioni in questo ambito. La Commissione ha inviato una lettera di avvertimento alla Polonia, concedendo due mesi per rispondere e correggere le carenze segnalate. Se la risposta non sarà soddisfacente, la Commissione potrebbe decidere di avanzare con una fase successiva emettendo un “parere motivato“.
Francia: insufficiente nella riduzione dell’NO2
Alla Francia, invece, la Commissione europea manda “una lettera complementare di costituzione in mora” (ossia una richiesta aggiuntiva di adempimento ad un obbligo) per il mancato rispetto della sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 24 ottobre 2019, riguardante la direttiva sulla qualità dell’aria ambiente.
Nel 2019 la Corte di giustizia dell’Ue stabilisce che la Francia ha infranto gli obblighi della direttiva sull’aria, poiché dal 2010 ha costantemente superato i limiti annuali di biossido di azoto (NO2) in 12 aree e i limiti giornalieri in 2 di queste.
A seguito della sentenza, il Paese ha intrapreso alcune azioni e implementato nuovi piani per migliorare la qualità dell’aria. Tuttavia ad oggi, la Francia risulta ancora non conferme ai valori massimi annuali di NO2 in 4 zone di qualità dell’aria: Parigi, Lione, Strasburgo e Marsiglia-Aix. “Quattordici anni dopo il termine fissato nella direttiva e più di quattro anni dopo la sentenza della Corte di giustizia dell’UE – scrive la Commissione a febbraio 2024 – le misure adottate finora non hanno permesso di affrontare efficacemente il problema”.
Ora la Commissione ha mandato un avviso formale aggiuntivo alla Francia, dandole due mesi per rispondere. Se la risposta non sarà sufficiente, la Commissione potrebbe portare la Francia davanti alla Corte di giustizia dell’Ue e richiedere multe.
Procedura d’infrazione: cos’è
La procedura d’infrazione è un processo formale avviato dalla Commissione europea nei confronti di uno Stato membro che non ha adeguatamente applicato o rispettato il diritto dell’Ue.
La Commissione europea monitora il rispetto da parte degli Stati membri delle leggi e delle direttive. Se sospetta una violazione, avvia la procedura d’infrazione, che può portare a vedere i Paesi davanti la Corte di giustizia dell’Ue.
Lettere di costituzione
La “lettera di costituzione in mora” è un avviso ufficiale che informa una parte della violazione di obblighi o regolamenti, dando un periodo di tempo per correggere la situazione.
La “lettera complementare di costituzione in mora” è un successivo avviso che tiene conto di nuove informazioni, misure adottate o decisioni legali, fornendo aggiornamenti o dettagli aggiuntivi. Entrambe le lettere sono parte di un processo formale che può portare a azioni legali o sanzioni.
Parere motivato
Il “parere motivato” è un atto con il quale la Commissione cristallizza, in fatto e in diritto, l’inadempimento contestato e diffida lo Stato.
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