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COP16 Colombia: l’Italia non è pronta a raggiungere gli obiettivi di biodiversità 2030

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COP16 Colombia: l’Italia non è pronta a raggiungere gli obiettivi di biodiversità 2030

Dal oggi (21 ottobre) al 1° novembre, si terrà a Cali, in Colombia, la COP16, una tappa cruciale per la biodiversità. Tuttavia, l’Italia si presenta a questo evento con serie lacune nell’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità e con richieste di rinvio per il Regolamento anti-deforestazione, sollevando preoccupazioni sulla sua capacità di raggiungere gli obiettivi al 2030.

Il cuore della COP16: attuazione del quadro globale per la biodiversità

La COP16 si propone di monitorare l’implementazione del Quadro Globale per la Biodiversità (GBF), adottato a Montreal nel 2022, per invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. A fronte del catastrofico calo del 73% delle popolazioni di vertebrati selvatici tra il 1970 e il 2020, l’urgenza di misure concrete è più evidente che mai. Stati e organizzazioni devono definire piani di attuazione, noti come Strategie Nazionali per la Biodiversità (NBSAPs).



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Le difficoltà dell’Italia: ritardi e mancanza di risorse

L’Italia è tra i pochi Paesi dell’Unione Europea che hanno aggiornato le loro NBSAPs, ma il nostro Paese è ancora in ritardo. Sebbene l’obiettivo sia proteggere il 30% del territorio e delle aree marine entro il 2030, solo il 21,68% delle aree terrestri e l’11,62% delle aree marine sono attualmente protette. Per raggiungere gli obiettivi in tempo, l’Italia dovrà proteggere la metà delle aree terrestri protette create negli ultimi 100 anni in soli 5 anni.

Posticipazione del regolamento anti-deforestazione: un grave passo indietro

Il Governo italiano ha richiesto una posticipazione di 12 mesi per l’attuazione del Regolamento europeo anti-deforestazione (EUDR), che limita la commercializzazione di prodotti legati alla deforestazione. Questo potrebbe mettere a rischio importanti target del GBF, come la gestione sostenibile delle foreste e dell’agricoltura e la riduzione dell’impronta globale entro il 2030.

Il ruolo della Nature Restoration Law

Altro pilastro per il raggiungimento degli obiettivi sarà l’attuazione della Nature Restoration Law, che mira a promuovere azioni di ripristino ambientale e climatico. L’Italia deve sviluppare un Piano Nazionale entro i prossimi due anni, che coinvolga tutte le parti interessate.

L’appello del WWF

Secondo Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, “alla COP16 di Cali il mondo tornerà finalmente a parlare di natura e tutela della biodiversità. L’Italia deve fare di più: la posticipazione del Regolamento anti-deforestazione sarebbe un passo gravissimo che metterebbe a rischio la salute delle foreste e, di conseguenza, del Pianeta. È tempo di fare pace con la Natura e rispettare la vita sulla Terra”.

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