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Disponibilità acqua ai minimi storici. Ecco perché bisogna “fare i conti”

Disponibilità acqua

Disponibilità acqua ai minimi storici. Ecco perché bisogna “fare i conti”

Nel 2022 l’Italia ha toccato il minimo storico della disponibilità di risorsa idrica. 67 miliardi di metri cubi, secondo il modello di bilancio idrologico nazionale realizzato da Ispra, cioè appena la metà della disponibilità annua media del periodo 1951-2023 (137,8 miliardi di metri cubi). Per questo il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) ha deciso di dedicare una giornata di confronto con gli esponenti istituzionali, delle realtà produttive e associative a Firenze nell’ambito della Fiera Ete Expo.

Gli studi Ispra confermano trend negativo su disponibilità acqua

Anche alla fine del 2023 la disponibilità di risorsa idrica ha fatto registrare un deficit di circa -18% rispetto alla media storica, sebbene i dati mostrino una ripresa (112,4 miliardi di metri cubi), anche per effetto dell’elevato volume di precipitazioni che si è riversato sul Paese nel mese di maggio dell’anno scorso, causando i tragici eventi alluvionali in Emilia-Romagna.



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Gli studi effettuati dall’Ispra, anche sulla base dei dati forniti dalle componenti del Snpa, da tempo evidenziano un trend negativo per la disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile e un aumento della frequenza di accadimento di condizioni di siccità estrema e della percentuale di territorio italiano soggetto a tali condizioni.

Fare i conti con l’acqua”: a Firenze la Conferenza nazionale Snpa

Ispra e le Agenzie ambientali delle Regioni e Province autonome, che insieme compongono il Snpa, sono attive da 30 anni per tutelare l’ambiente e i cittadini italiani: un evento il 26 settembre sempre a Ete Expo ha ricordato questo anniversario. Quanto al tema acqua, sono coinvolte nel processo di implementazione della direttiva quadro sulle acque dell’Unione europea (Direttiva 2000/60/CE). Tale coinvolgimento riguarda sia la fase di definizione dei corpi idrici e di individuazione delle pressioni e degli impatti, sia l’organizzazione delle reti di monitoraggio, sia ancora la reportistica verso la Commissione europea sullo stato ambientale dei corpi idrici. Delle 21 Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome, 7 svolgono funzioni di Centro funzionale di protezione civile, con importanti compiti anche di monitoraggio e valutazione delle criticità idriche, idrauliche e geologiche in atto, oltre al fatto che l’Ispra è Centro di competenza di protezione civile per le stesse criticità.

Una giornata di confronto dedicata alle risorse idriche in occasione dei 30 anni dalla nascita delle agenzie ambientali

Nutrita la lista degli esponenti delle istituzioni ed esperti che hanno partecipato alla conferenza nazionale “Fare i conti con l’acqua. Gestire l’acqua in un clima che cambia” nella sala Arno della Fortezza da Basso. Tra gli altri, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, la vicesindaca di Firenze Paola Galgani, il presidente Ispra/Snpa Stefano Laporta, la direttrice generale Ispra Maria Siclari, la vicepresidente del Snpa Anna Lutman, il presidente di Utilitalia Filippo Brandolini, il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti, il vicepresidente di Elettricità Futura Giuseppe Argirò, la consigliera di amministrazione del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici Donatella Spano, il direttore di Anbi Toscana Fabio Zappalorti.

Un keynote speech è stato affidato a Veronica Manfredi, a capo della Direzione generale della Commissione europea “Zero Pollution and Green Cities”.

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