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Dopo l’estate al sud è emergenza siccità per il 29% del territorio

Dopo l’estate al sud è emergenza siccità per il 29% del territorio

Agricoltura sofferente, cittadini sempre più esposti alla siccità, invasi ai minimi storici. È questo il bilancio di fine estate 2024 di Greenpeace Italia in collaborazione con l’Osservatorio Siccità CNR-IBE. Il focus riguarda le regioni del Sud Italia, le più colpite dal fenomeno.

Il 29% del territorio di Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna con siccità severo-estrema

Il report congiunto evidenzia che nei tre mesi dell’estate appena trascorsa l’Italia ha registrato una temperatura media al suolo superiore di 2,1°C rispetto alla media estiva del periodo 1991-2020. In particolare, ci sono stati picchi di +4,1°C in Calabria e +3,8°C in Puglia. Il Nord del paese è stato colpito da una siccità severo-estrema di breve durata, con situazioni critiche in Trentino Alto-Adige e Friuli-Venezia Giulia.

E le piogge di agosto non sono servite a mitigare l’emergenza al Sud. Ad oggi, il 29% del territorio delle regioni più colpite (Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) infatti, afflitto da una siccità severo-estrema di lungo periodo. In Calabria e Sicilia, il fenomeno interessa rispettivamente il 47% e il 69% del territorio. Le coltivazioni sono a rischio: a causa della siccità severo-estrema di lungo periodo dell’ultimo anno “ha interessato rispettivamente il 42% e il 66% delle colture di cereali, leguminose e foraggere, 53% e 73% dei prati-pascolo, il 63% e 73% dei terreni misti”.



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In Sicilia poche piogge e ondate di calore hanno provocato stress idrico per gli ulivi

In Sicilia, la mancanza di piogge e le lunghe e ripetute ondate di calore hanno creato condizioni di stress idrico per gli ulivi. La produzione di olio evo rischia, addirittura, di dimezzarsi rispetto allo scorso anno. Anche in Puglia, dove si concentrano quasi un quarto delle produzioni legnose agrarie (con prevalenza di ulivi) e l’11% delle coltivazioni cerealicole italiane, un quinto versa in condizioni di siccità-severo estrema. A livello nazionale, il CREA prevede che nel 2024 la produzione di grano duro potrebbe registrare un calo medio dell’8% rispetto al 2023. Parliamo di punte del 10-15% nella zona ionica e perfino della metà in Sicilia.

L’insufficienza di piogge tra settembre 2023 e agosto 2024 interessa il 29% della popolazione italiana. Oltre il 90% degli abitanti di Puglia, Calabria e Sicilia è colpito da siccità. In Sicilia, la situazione riguarda perfino il 100% della popolazione, con il 65% afflitto da condizioni di siccità severo-estrema. Dati allarmanti, l’altra faccia della medaglia di ciò che sta accadendo in Romagna e Toscana colpite in questi giorni da alluvioni ed eventi estremi.

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