L’elezione di Trump potrebbe causare 4 miliardi di tonnellate di CO2 in più
di Adalgisa Marrocco
La corsa alla Casa Bianca non è solo un affare di politica interna, ma anche un banco di prova per la lotta contro l’emergenza climatica a livello mondiale. Secondo analisi condotte da Carbon Brief, sito web del Regno Unito specializzato nella scienza e nella politica del cambiamento climatico, finanziato dalla Fondazione Europea per il Clima (ECF), un secondo mandato presidenziale di Donald Trump potrebbe avere conseguenze assai negative sul fronte ambientale, portando all’aumento di 4 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (GtCO2eq) entro il 2030.
L’eredità climatica di Biden alla prova di un Trump bis
Per avere un’idea, la crescita stimata equivale alle emissioni prodotte annualmente da Unione Europea e Giappone messi insieme, o al totale annuo generato dai 140 Paesi con le emissioni più basse del mondo. L’impatto sarebbe significativo.
Le analisi prevedono danni globali che superano i 900 miliardi di dollari entro il 2030 e la cancellazione di tutti i progressi ottenuti negli ultimi cinque anni grazie all’implementazione di tecnologie e fonti energetiche pulite come eolico e solare.
“Un secondo mandato di Trump capace di smantellare l’eredità climatica di Biden probabilmente metterebbe fine a qualsiasi speranza globale di mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 °C”, ha sentenziato Carbon Brief.
Gli effetti dell’Inflaction Reduction Act
A partire dal 2005, gli Stati Uniti hanno registrato una costante diminuzione delle emissioni di gas, grazie a una combinazione di fattori come cambiamenti economici, maggiore efficienza energetica, crescita delle energie rinnovabili e transizione dall’energia a carbone a quella a gas.
Un impulso significativo al cambiamento è stato dato dall’Inflation Reduction Act (IRA), approvato nell’agosto 2022 dal presidente Biden e contenente un’ampia gamma di misure volte a incentivare gli investimenti nel settore rinnovabili.
Secondo il Financial Times, Trump avrebbe intenzione di smantellare la misura, aumentando gli investimenti nei combustibili fossili ed eliminando le norme che favoriscono il passaggio ai veicoli elettrici.
Perché con Trump può aumentare CO2
Il tycoon, infatti, non ha esitato a bollare l’Inflation Reduction Act come la causa del “più grande aumento di tasse della storia”, accusando l’avversario democratico dell’impennata del prezzo della benzina e di aver compromesso l’indipendenza energetica a stelle e strisce.
David Banks, ex consigliere di Trump per l’energia, ha suggerito che se l’ex presidente fosse rieletto, potrebbe decidere di ritirare nuovamente gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima, come già avvenuto nel 2019. “È praticamente certo”, ha concluso Banks, sottolineando che per il miliardario la questione climatica è solo una “preoccupazione economica e di competitività”.
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