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L’esposizione prolungata al PM2.5 aumenta il rischio di asma in bambini e adulti

Asma Zero Week

L’esposizione prolungata al PM2.5 aumenta il rischio di asma in bambini e adulti

Asma e smog, arriva un’altra conferma del collegamento tra le due. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista One Earth, conferma che l’esposizione a lungo termine al particolato fine PM2.5 aumenta significativamente il rischio di sviluppare asma. I ricercatori hanno stimato che circa il 30% dei casi globali di asma è attribuibile a questo tipo di inquinamento, con un impatto particolarmente grave su bambini e giovani adulti.



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Asma e inquinamento: un legame pericoloso

L’asma colpisce oltre 250 milioni di persone nel mondo e porta a sintomi debilitanti come respiro sibilante e tosse persistente. La gestione dell’asma è complessa e costosa, comportando un peso economico sia per le persone che per i sistemi sanitari. Questo nuovo studio suggerisce che la presenza cronica di particolato PM2.5 nell’aria rappresenta un rischio rilevante per l’insorgere di asma.

L’impatto del PM2.5

Il particolato PM2.5 è costituito da particelle di diametro inferiore a 2,5 micron, derivanti principalmente da attività industriali e traffico. I ricercatori hanno analizzato dati provenienti da oltre 25 milioni di individui, rilevando un incremento del 21,4% dei casi di asma tra i bambini e del 7,1% tra gli adulti per ogni aumento di 10 µg/m³ di PM2.5 nell’aria. Questo rischio è più elevato nei bambini, che mostrano una maggiore sensibilità all’inquinamento durante le fasi di crescita.



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Un problema globale e sociale

La prevalenza dell’asma è in aumento in tutto il mondo, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, dove l’inquinamento atmosferico è più diffuso. Lo studio rileva una relazione diretta tra i livelli di PM2.5 e il rischio di questa malattia respiratoria, stimando che nel 2019 un caso su tre fosse legato a questo inquinante. Questi dati sottolineano l’importanza di interventi mirati per ridurre l’inquinamento.

La necessità di politiche più forti

La riduzione delle emissioni di PM2.5, attraverso normative ambientali più stringenti, potrebbe abbattere i nuovi casi di asma. Tra i componenti del PM2.5, particelle come il carbonio nero hanno effetti particolarmente dannosi sui polmoni. Azioni concrete per ridurre l’inquinamento atmosferico possono migliorare notevolmente la salute pubblica e ridurre i costi sanitari.

Limiti e prospettive

Tra i limiti dello studio c’è la variabilità dei metodi di misurazione del PM2.5, che può influire sull’accuratezza delle stime di rischio. Tuttavia, l’ampia gamma di dati e la diversità geografica dei campioni rappresentano un punto di forza. I ricercatori invitano a futuri studi con dati più precisi per affinare la comprensione dell’impatto dell’inquinamento sull’asma.

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