Loading Now

Il flop delle auto elettriche mette in crisi anche la riduzione delle emissioni di Co2

auto elettriche

Il flop delle auto elettriche mette in crisi anche la riduzione delle emissioni di Co2

In Europa le auto elettriche non si vendono. L’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, ha recentemente messo nero su bianco in un report il flop del settore. La crisi morde soprattutto in Paesi come Francia e Germania che dovevano essere pionieri della mobilità green su quattro ruote. Vista la situazione, l’Acea si è vista costretta a chiedere il rinvio della revisione delle regole in merito alla riduzione delle emissioni di Co2.

Le case di produzione chiedono rinvio regole su riduzione emissioni per evitare sanzioni

«I produttori automobilistici europei, riuniti in Acea, chiedono quindi alle istituzioni dell’Ue di presentare misure di soccorso urgenti prima che i nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni entrino in vigore nel 2025. Inoltre, esortiamo la Commissione Europea ad anticipare le revisioni della regolamentazione sulla CO2 per veicoli leggeri e pesanti, attualmente previsti rispettivamente per il 2026 e il 2027, al 2025». Si legge in una nota dell’associazione.

Le case automobilistiche si ritroverebbero infatti a dover affrontare delle cause significative che comporterebbero ad una netta riduzione della produzione e vendita di veicoli, oltre che a dover pagare delle sanzioni miliardarie per commercializzare automobili che emettono meno emissioni.



Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-728x90-1 Il flop delle auto elettriche mette in crisi anche la riduzione delle emissioni di Co2
Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-240x400-2 Il flop delle auto elettriche mette in crisi anche la riduzione delle emissioni di Co2

I dati

I dati dimostrano un calo complessivo delle immatricolazioni di qualunque tipologia di automobili pari complessivamente ad un -18,3%.

Alla fine di agosto 2024 l’immatricolazione delle auto elettriche ha perso parecchio. In Germania il -27,8%, in Francia il -24,3% e l’Italia il -13,4%. L’unica con un dato meno critico è stata la Spagna, il cui risultato negativo è stato -6,5%.

“Le auto elettriche non si vendono in Europa. Ora lo dice anche l’Acea. Tempi da pachiderma, ma meglio tardi che mai. Visto che sono diversi mesi che è più che evidente che questo mercato in Europa non potrà decollare”. È il commento che arriva dall’Aduc, associazione dei consumatori particolarmente attenta al tema.

L’ADUC: “Consumatori non hanno soldi per acquistare mezzi che costano come dieci stipendi”

“I consumatori – commenta il presidente Aduc Vincenzo Donvito Maxia, – non sono così ricchi da potersi permettere l’acquisto di un mezzo che mediamente costa quanto dieci stipendi. Per far fronte alle importazioni cinesi, con prezzi meno della metà delle produzioni europee, sono stati imposti dazi che vanno fino al 47% e relative “ritorsioni” cinesi su prodotti principe delle nostre importazioni in quel Paese, quindi danno e beffa. Quindi niente obiettivo 2035 per le emissioni zero di Co2 e altrettanto niente per il bando delle auto a motore a scoppio entro la stessa data”.

La proposta: “Meglio carburanti più puliti che auto elettriche”

Secondo l’ADUC in questo contesto, “piuttosto che cercare soldi altrove per bonus e incentivi di varia fattura (sempre pagati dai contribuenti) che consentano l’acquisto di questi costosi mezzi elettrici, crediamo sia opportuno tornare alla neutralità tecnologica”. Per l’associazione dei consumatori “sarebbe possibile migliorare l’attuale motore a scoppio con carburanti più puliti e prestazioni migliori. Un’auto vecchia di 15 anni può essere sostituita con una che consuma un decimo”.

La partita si gioca in Europa tra Green Deal e negazionisti del cambiamento climatico

Ma sarà la nuova commissione europea che dovrà proporre e decidere. Si prevedono, in tal senso, difficoltà perché l’impressione è che manchi una politica univoca sul Green Deal. “Più che un esecutivo su un programma politico sembra un consiglio d’amministrazione della ditta Ue che chiama a governare tutti, anche quelli che hanno votato contro Ursula Von Der Leyen e che credono che il riscaldamento climatico sia invenzione di alcuni fanatici”. Questa la piccata conclusione del presidente Aduc Vincenzo Donvito Maxia.

Share this content: