Green Deal: 180 ONG e 60 imprese chiedono alla UE di proteggere clima e natura
Con un appello congiunto, 180 organizzazioni e 60 imprese europee chiedono alla nuova Commissione von der Leyen di non ridurre l’impegno su clima e natura, garantendo che il Green Deal rimanga una priorità. Durante le audizioni al Parlamento europeo, ONG come il WWF e aziende di diversi settori hanno esposto preoccupazioni per i possibili arretramenti sulle politiche ambientali e climatiche.
Crisi climatica e perdita di biodiversità: una sfida urgente
La società civile e il mondo imprenditoriale evidenziano come elevati standard ambientali non siano un ostacolo, ma una soluzione necessaria per affrontare le sfide odierne. Eventi climatici estremi hanno già causato danni per 260 miliardi di euro in Europa, e la perdita di biodiversità minaccia la capacità di mitigare la CO2 e fornire servizi essenziali. Inoltre, l’inquinamento atmosferico ha causato 253.000 morti in Europa nel 2021, sottolineando l’urgenza di azioni concrete.
WWF e imprese europee a sostegno del Green Deal
Dante Caserta, Responsabile Affari Legali del WWF Italia, ha dichiarato: “Negli ultimi cinque anni, il Green Deal europeo ha avviato una transizione sostenibile, creando un quadro normativo per gli investimenti green e la decarbonizzazione. Ridurre ora l’impegno ambientale significherebbe non solo danni irreparabili, ma anche una penalizzazione per le aziende che hanno già investito nella sostenibilità”.
Obiettivi chiari e finanziamenti per la transizione
ONG e imprese chiedono alla Commissione Europea di mantenere tempi e finanziamenti adeguati per l’implementazione del Green Deal, inclusi gli standard ambientali per affrontare il cambiamento climatico e proteggere la competitività delle imprese. Le audizioni al Parlamento UE rappresentano un momento decisivo: la Commissione sceglierà se proseguire sul percorso della sostenibilità o favorire l’inazione, con potenziali danni per ambiente, salute pubblica e competitività europea.
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