Loading Now

Ex Ilva: annullata sentenza primo grado del processo “Ambiente Svenduto”

ilva processo

Ex Ilva: annullata sentenza primo grado del processo “Ambiente Svenduto”

La Corte di Assise di Appello di Taranto, sezione distaccata della Corte di Appello di Lecce, ha annullato la sentenza di primo grado con cui il 31 maggio del 2021 vennero condannati i vertici dell’ex Ilva, in particolare i due membri della famiglia Riva, Fabio e Nicola, figli dell’ex patron Emilio, all’epoca scomparso, oltre a ex direttori di stabilimento, manager e politici coinvolti nell’inchiesta “Ambiente Svenduto” sul disastro ambientale provocato negli anni dallo stabilimento siderurgico del capoluogo jonico. Questo comporta lo spostamento del processo d’appello a Potenza. E’ stata accolta la richiesta della difesa della famiglia Riva secondo la quale i giudici di primo grado, residenti a Taranto, non avrebbero avuto la serenità necessaria per pronunciarsi e sarebbero stati a loro volta parti offese del procedimento.



Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-728x90-1 Ex Ilva: annullata sentenza primo grado del processo "Ambiente Svenduto"
Ap-set-banner-Ambiente-in-Salute-240x400-2 Ex Ilva: annullata sentenza primo grado del processo "Ambiente Svenduto"

La delusione delle associazioni: “Conseguenze gravissime per comunità tarantina”

Profonda l’amarezza del presidente di PeaceLink Alessandro Marescotti e Fulvia Gravame responsabile nodo di Taranto, associazione ambientalista che ha avuto una parte importantissima nella denuncia dell’inquinamento ambientale e parte civile nel processo di primo grado.

“È con profonda delusione che abbiamo assistito all’esito dell’udienza di oggi. Lo spostamento del processo d’appello ‘Ambiente Svenduto’ a Potenza ha conseguenze gravissime per l’intera comunità tarantina. Infatti lo spostamento comporta l’annullamento del processo di primo grado e questo significherebbe un allungamento dei tempi della giustizia e un rischio concreto di prescrizione per reati gravissimi come la concussione e, probabilmente, l’omicidio colposo”.

“Lo spettro dell’impunità incombe sul processo ‘Ambiente Svenduto’”, aggiungono. “Ricordiamo che i Pubblici Ministeri, nel corso delle udienze, si sono espressi in modo chiaro e deciso contro il trasferimento del processo, sottolineando l’infondatezza delle eccezioni delle difese degli imputati. La lotta contro l’inquinamento dell’Ilva prosegue comunque. Continueremo a garantire la nostra presenza in tutte le iniziative utili a proteggere la popolazione. Saremo sempre dalla parte delle vittime in quella che l’Onu – ricordano Marescotti e Gravame – ha definito Zona di Sacrificio”.

Bonelli (AVS) su Ex Ilva: “Questa non è giustizia. Morti sono stati invenzione? Ennesima ferita al popolo tarantino”

Durissima la reazione del portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli. “Sono esterrefatto! L’inquinamento è stata un’invenzione? Morti e malattie non hanno responsabilità? Questa non è giustizia. Con questa decisione, su Taranto si infligge l’ennesima ferita dopo il disastro sanitario. I dati parlano chiaro. A Taranto, nel corso degli anni, è stato immesso in atmosfera il 93% della diossina prodotta in Italia, insieme al 67% del piombo, secondo quanto riportato dal registro Ines dell’ISPRA, successivamente diventato E-PRTR. Questa situazione ambientale drammatica spinse, il 4 marzo 2010, l’autorità sanitaria a vietare il pascolo entro un raggio di 20 km dal polo siderurgico. Siamo di fronte a uno dei disastri sanitari e ambientali più gravi della storia italiana ed europea, che ha causato troppe vittime, soprattutto tra i bambini. L’indagine epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità lo conferma in maniera inequivocabile. Oggi, questa sentenza che annulla quanto stabilito in primo grado non rappresenta un atto di giustizia, ma una ferita inferta a chi ha già pagato un prezzo altissimo con la propria salute e con la propria vita”. 

Share this content: