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L’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento dell’aria

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L’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento dell’aria

Il rapporto “MobilitAria 2024” introduce per la prima volta una stima dell’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento dell’aria nelle 14 città metropolitane italiane esaminate: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia. Le politiche mirate a ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico potrebbero portare a benefici economici significativi per la popolazione. L’impatto economico del Valore di una Vita Statistica (VSL) varia notevolmente tra le città, con stime che vanno da 17 milioni fino a 7 miliardi di euro.

Decessi prematuri

Secondo il rapporto, a Roma si registrano fino a 2.755 morti premature associabili all’inquinamento atmosferico, mentre a Milano sono 2.059. I tassi di morti premature evitabili sono più alti a Roma e Milano, mentre i più bassi si trovano a Cagliari, dove solo 5 morti sono attribuibili all’esposizione a lungo termine al PM10, 21,88 al PM2,5 e 18,66 al NO2.



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Concentrazioni di Biossido di Azoto (NO2) e Particolato PM10

Il rapporto “MobilitAria 2024” evidenzia che in nessuna delle città esaminate è stato registrato un aumento del biossido di azoto (NO2). Al contrario, si è osservato un decremento delle concentrazioni di particolato PM10. Ad esempio, Roma ha registrato una riduzione del 4%, Torino del 12% e Milano del 20%. Altre città come Genova, Bari, Cagliari e Napoli hanno visto diminuzioni del 4%, mentre Bologna ha registrato una significativa riduzione del 16%.

Variazioni nel PM2,5

Il particolato PM2,5 ha mostrato una diminuzione significativa, con Torino che ha visto un calo del 23% e Milano del 17%. Tuttavia, alcune città come Palermo e Firenze hanno registrato un modesto aumento del 4%, mentre Messina ha visto un incremento del 10%.

Emissioni inquinanti e traffici marittimi

Un altro aspetto trattato nel rapporto riguarda le emissioni inquinanti legate ai traffici marittimi, che coinvolgono 10 delle 14 città metropolitane. Dal 1990 al 2019, si è registrata una tendenza decrescente nelle emissioni portuali di ossidi di zolfo (SOx) e particolato, mentre le emissioni di NOx sono aumentate in alcuni centri e diminuite in altri. Per il lungo termine, saranno necessarie ulteriori azioni per ridurre le emissioni e promuovere la decarbonizzazione attraverso l’uso di combustibili e fonti di alimentazione alternative, l’installazione di sistemi post-vendita o il passaggio al trasporto ferroviario.

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