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L’inquinamento atmosferico fa salire del 23% il rischio di Parkinson

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L’inquinamento atmosferico fa salire del 23% il rischio di Parkinson

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open ha rilevato che l’esposizione all’inquinamento dell’aria potrebbe aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson del 23%. La ricerca suggerisce che la quantità di inquinamento atmosferico a cui una persona è esposta nel corso degli anni può essere un fattore significativo nel determinare il rischio di sviluppare questa malattia neurodegenerativa.

L’esposizione prolungata all’inquinamento

Secondo lo studio, una maggiore esposizione all’inquinamento atmosferico, in particolare al PM2.5 e al biossido di azoto, potrebbe aumentare il rischio di sviluppare il Parkinson. Il PM2.5 è un particolato fine che può viaggiare su lunghe distanze e attraversare la barriera ematoencefalica, causando infiammazione e stress ossidativo. Questi processi possono contribuire allo sviluppo e alla progressione del Parkinson.

Dettagli della ricerca

Condotto da ricercatori del Barrow Neurological Institute e della Mayo Clinic negli Stati Uniti, lo studio ha coinvolto quasi 5.200 persone, tra cui circa 350 pazienti con Parkinson. I ricercatori hanno monitorato i loro livelli di esposizione all’inquinamento dal 1998 al 2019. I risultati hanno mostrato che le persone con livelli più alti di esposizione al PM2.5 e al biossido di azoto nei dieci anni precedenti la diagnosi erano più inclini a sviluppare il Parkinson.



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Implicazioni per la salute pubblica

I risultati suggeriscono che ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico potrebbe non solo prevenire lo sviluppo del Parkinson, ma anche migliorare la qualità della vita dei pazienti. In particolare, gli individui che vivevano in aree con i più alti livelli di smog avevano il 23% di probabilità in più di sviluppare il Parkinson rispetto a quelli in aree meno inquinate.

Sintomi aggravati dall’inquinamento

I pazienti con Parkinson esposti a livelli più alti di PM2.5 presentavano più probabilità di sviluppare spasmi muscolari e rigidità akineto-rigida, sintomi tipici della malattia. Anche se non è possibile trarre conclusioni causali definitive, questi risultati evidenziano l’importanza di ridurre l’inquinamento atmosferico come potenziale misura preventiva.

Prospettive future

Il morbo di Parkinson colpisce circa 10 milioni di persone a livello globale e il numero è in crescita nei paesi con popolazioni che invecchiano. I ricercatori mirano a comprendere meglio il legame tra fattori genetici e ambientali.

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