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Disfunzioni sessuali maschili: ne soffrono 3 milioni di italiani. Il ruolo dell’inquinamento

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Disfunzioni sessuali maschili: ne soffrono 3 milioni di italiani. Il ruolo dell’inquinamento

La salute maschile è sempre più compromessa dall’inquinamento, un problema che va oltre le questioni respiratorie o cardiovascolari. Secondo la Società Italiana di Andrologia (SIA), circa 3 milioni di italiani soffrono di disfunzioni sessuali maschili con un aumento delle disfunzioni erettili e una riduzione della qualità dello sperma. L’inquinamento atmosferico, i residui di plastica e i pesticidi contribuiscono significativamente a questo fenomeno, con impatti visibili già nella fascia d’età tra i 40 e i 70 anni, dove un uomo su due presenta disfunzioni erettili di varia entità.

L’influenza dell’inquinamento sulla salute riproduttiva maschile: le disfunzioni sessuali maschili

L’inquinamento ambientale, e in particolare l’esposizione a inquinanti come particolato fine (PM2.5 e PM10), metalli pesanti e pesticidi, incide negativamente sulla salute riproduttiva. Studi recenti mostrano come queste sostanze possano alterare la qualità del seme, riducendo la motilità e la concentrazione degli spermatozoi. Il particolato fine, prodotto in gran parte dal traffico e dalle attività industriali, è in grado di penetrare nel sistema circolatorio, causando stress ossidativo e infiammazioni che interferiscono con la funzione erettile.

Interferenti endocrini: un pericolo nascosto nella plastica

Anche gli interferenti endocrini come ftalati e bisfenolo A (BPA), sostanze presenti nella plastica, giocano un ruolo importante nel peggioramento della salute sessuale maschile. Questi composti chimici mimano l’azione degli ormoni e possono alterare il sistema endocrino, portando a problemi di fertilità e disfunzioni sessuali. I giovani maschi, spesso esposti a questi composti fin dall’infanzia, risultano particolarmente vulnerabili.

Prevenzione e salute maschile: quanto influisce l’ambiente?

Una bassa informazione e un atteggiamento ancora tabù verso la salute maschile contribuiscono a complicare la prevenzione. La SIA stima che meno del 5% dei giovani si sottoponga a una visita andrologica prima dei 20 anni, e che il 73,4% dei giovani uomini italiani non abbia mai consultato un medico andrologo. L’inquinamento può peggiorare ulteriormente queste condizioni, compromettendo il benessere sessuale e, di conseguenza, la qualità della vita.

L’importanza dell’educazione ambientale per la salute

Per preservare la salute maschile, la prevenzione non può limitarsi alla sfera sanitaria, ma deve includere anche la consapevolezza ambientale. Ridurre l’uso di plastica, adottare mezzi di trasporto ecologici e scegliere stili di vita più sostenibili sono piccoli passi che possono migliorare non solo la qualità dell’ambiente ma anche la salute. Le nuove generazioni, in particolare, possono trarre vantaggio da una maggiore educazione alla prevenzione, che dovrebbe includere anche la consapevolezza dei rischi legati all’inquinamento.



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Giornata nazionale per la salute dell’uomo

Nella “Giornata nazionale per la salute dell’uomo” promossa dal Ministero della Salute importante, dunque, evidenziare che l’inquinamento ambientale rappresenta un rischio crescente per la salute maschile. In particolare per la sfera sessuale e riproduttiva. È necessario adottare strategie preventive, promuovere una maggiore informazione e sensibilizzare le persone sui danni causati dagli inquinanti. Solo con un approccio integrato tra salute e ambiente sarà possibile affrontare questo problema in modo efficace e garantire una qualità della vita migliore per le nuove generazioni.

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