L’inquinamento farmaceutico dei fiumi del Regno Unito

I fiumi del Regno Unito, da sempre considerati incontaminati e protetti, stanno rivelando livelli allarmanti di inquinamento farmaceutico. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Toxicology and Chemistry, anche i corsi d’acqua che attraversano i parchi nazionali, come il Brook Head Beck nel Peak District, presentano una contaminazione significativa da farmaci, mettendo a rischio la salute umana e degli ecosistemi.

Antibiotici e resistenza antimicrobica

Tra i farmaci rilevati, gli antibiotici sono particolarmente preoccupanti. Alti livelli di queste sostanze favoriscono la resistenza antimicrobica (AMR), un fenomeno che porta i batteri a diventare resistenti ai trattamenti salvavita. Questa “pandemia silenziosa”, come la definisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, causa già oltre un milione di morti all’anno e si prevede che questi numeri aumenteranno drasticamente nei prossimi decenni.

Origine dell’inquinamento

L’inquinamento farmaceutico proviene principalmente dagli scarichi delle abitazioni attraverso il sistema fognario. In molti Paesi, tra cui il Regno Unito, non esistono procedure per testare o rimuovere queste sostanze durante il trattamento delle acque reflue. In aggiunta, oltre la metà degli antibiotici nel mondo è utilizzata in agricoltura intensiva, con i residui chimici che si infiltrano nei corsi d’acqua.

Impatti sugli ecosistemi

Gli effetti dell’inquinamento farmaceutico vanno oltre la salute umana. Alcuni studi hanno dimostrato che farmaci come gli antidepressivi possono alterare il comportamento degli animali acquatici, mentre i contraccettivi possono influenzare lo sviluppo sessuale dei pesci. Anche nelle acque dei parchi nazionali, come dimostrato dallo studio, sono stati trovati farmaci in 52 dei 54 siti monitorati.

Perché i parchi inglesi sono contaminati?

I parchi nazionali inglesi sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento a causa delle piccole comunità che ci vivono accanto, con una popolazione mediamente più anziana e un’infrastruttura di trattamento delle acque obsoleta. L’afflusso di turisti durante i mesi estivi aggrava il problema, aumentando il carico sui sistemi di trattamento delle acque reflue, già incapaci di gestire adeguatamente i contaminanti chimici.

Soluzioni future

In Europa, la Svizzera ha già introdotto misure per aggiornare i suoi impianti di trattamento delle acque reflue e rimuovere i micropollutanti, una direzione che l’Unione Europea intende seguire entro il 2045. Tuttavia, il governo britannico non ha ancora piani simili.