Inquinamento a Hanoi: voli deviati a causa della nebbia tossica
La capitale vietnamita Hanoi ha vissuto una mattina caotica venerdì, con più di 100 voli deviati o ritardati a causa di una fitta coltre di smog che ha avvolto la città. La densa nebbia ha costretto l’aeroporto di Noi Bai a sospendere temporaneamente gli arrivi alle 4.30 del mattino, poiché la bassa visibilità ha reso pericoloso l’atterraggio degli aerei. Numerosi voli sono stati deviati su altri aeroporti, tra cui Cat Bi a Hai Phong, situato a 125 km a est di Hanoi. Complessivamente, quasi 100 voli sono stati colpiti. La qualità dell’aria a Hanoi ha raggiunto livelli preoccupanti, con la concentrazione di particolato fine (PM 2.5) che superava di oltre 11 volte i limiti sicuri stabiliti dall’OMS venerdì mattina, secondo i dati di IQAir, un sito di monitoraggio della qualità dell’aria. In queste condizioni insalubri, è stato consigliato alla gente di indossare maschere all’aperto, evitare l’esercizio fisico all’aperto, tenere chiuse le finestre e utilizzare purificatori d’aria al chiuso.
Le cause dell’inquinamento nell’area settentrionale del Vietnam
L’inquinamento dell’aria è un problema cronico in Vietnam, l’OMS stima oltre 60.000 morti premature nel paese nel 2016 a causa di questo problema. Le fonti dell’inquinamento includono costruzioni, traffico intenso, produzione di acciaio e cemento, e centrali elettriche a carbone. A Hanoi, il 35% delle PM 2.5 proviene dall’industria, con centrali elettriche e impianti industriali che circondano la città, secondo un rapporto della Banca Mondiale. Circa il 25% deriva dai trasporti, dato che la città conta quasi 8 milioni di veicoli registrati. Le emissioni di ammoniaca da bestiame e l’uso di fertilizzanti contribuiscono al 20% delle PM 2.5, mentre il 10% proviene da fonti residenziali come la cottura con il carbone. Circa il 7% deriva dalla combustione dei rifiuti agricoli.
La pratica diffusa di bruciare residui di colture dopo il raccolto contribuisce alla formazione di una spessa coltre di smog nel nord del paese. Anche se questa pratica è vietata, la scarsa implementazione delle regolamentazioni e la mancanza di incentivi per abbandonarla continuano a peggiorare la situazione. La combustione dei rifiuti in e intorno alla città aggravano ulteriormente la situazione. La scarsa pioggia in inverno contribuisce ad aumentare l’inquinamento atmosferico, con inversioni termiche che intrappolano gli inquinanti vicino al suolo da gennaio a marzo. Gli schemi del vento nel dicembre e gennaio trasportano inquinanti dalle megalopoli del sud della Cina fino a Hanoi, contribuendo ulteriormente al problema.
Misure adottate da Hanoi per combattere l’inquinamento dell’aria
La situazione dell’inquinamento atmosferico a Hanoi stava peggiorando, ma di recente il governo vietnamita ha annunciato piani per decarbonizzare la regione. A maggio dell’anno scorso, è stato annunciato che dopo il 2030 il Vietnam non avrebbe più sviluppato nuove centrali a carbone. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto ai piani del 2020 di costruire 10 nuove centrali nella regione settentrionale entro la fine del decennio. Secondo il nuovo piano, entro il 2030 il carbone rappresenterà solo il 20% della produzione energetica del paese, riducendo drasticamente dal 50% attuale. Un finanziamento di $15,5 miliardi (€14,25 miliardi) dalla Partnership intergovernativa Just Energy Transition – guidata da Regno Unito e UE – contribuirà a facilitare questa transizione verde. L’energia idroelettrica è attualmente la seconda fonte energetica del paese, anche se la siccità del 2023 ha limitato la sua produzione.
Il supporto della Banca Mondiale
La Banca Mondiale sta supportando Hanoi nell’adattarsi ai cambiamenti climatici e nel ridurre l’inquinamento atmosferico. Questo include raccomandazioni per ridurre le emissioni di gas serra, come l’abbandono del carbone, la riduzione del traffico, il taglio delle emissioni del trasporto e il miglioramento delle pratiche agricole. Il Dipartimento delle Risorse Naturali e dell’Ambiente di Hanoi ha annunciato di essere al lavoro su politiche per educare gli agricoltori di riso a ridurre e riutilizzare i rifiuti. Anche se il contributo del Vietnam alle emissioni globali di gas serra è modesto, pari all’0,8%, è in accelerazione a uno dei tassi più elevati al mondo. Le emissioni pro capite di CO2e sono quadruplicate da 0,79 tonnellate nel 2000 a 3,81 tonnellate nel 2018, secondo la Banca Mondiale. La situazione è critica, ma le recenti azioni del governo e il sostegno internazionale potrebbero segnare un cambiamento positivo per il futuro dell’aria a Hanoi.
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