Inquinamento e infertilità, i dati che preoccupano
Inquinamento e infertilità, quale legame? L’infertilità è una delle sfide più rilevanti per la salute pubblica in Italia, con numeri che evidenziano una tendenza preoccupante. Recenti studi evidenziano che uno dei fattori principali di questa problematica è l’esposizione agli inquinanti ambientali. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblicato nel 2023, la prevalenza dell’infertilità di coppia è del 17.5% a livello globale.
Numeri che preoccupano
Il legame tra inquinanti e infertilità è particolarmente evidente nell’ infertilità maschile e nei dati relativi al declino della conta spermatica totale. Una recente metanalisi del 2023 ha rilevato un calo del 62.3% dal 1973 al 2018, indicando un fenomeno in costante aumento.
In Italia, lo studio SENTIERI condotto dall’Istituto Superiore di Sanità ha fornito dati importanti sull’impatto della contaminazione ambientale sulla salute delle popolazioni vicine ai siti inquinati. Tale esposizione ad agenti ambientali dannosi è stata associata a disuguaglianze significative nella salute delle cittadini, evidenziando l’importanza di interventi volti a ridurre questi rischi.
La necessità di interventi
“È cruciale concentrare gli sforzi sulla prevenzione e la riduzione degli impatti sulla salute delle popolazioni che vivono in aree ad alto rischio ambientale. Questo richiede un impegno concreto verso la riqualificazione ambientale e nuovi approcci per la valutazione precoce del rischio dell’inquinamento sull’infertilità” ha commentato Luigi Montano uro-andrologo e coordinatore del progetto “EcoFoodFertility and Fast Project”.
Il progetto di ricerca interdisciplinare EcoFoodFertility, attivo in diverse aree a rischio in Italia, si concentra sull’analisi del rapporto tra ambiente e salute, con particolare attenzione all’apparato riproduttivo maschile. Questo progetto non solo ha evidenziato gravi problemi riproduttivi in giovani sani, ma ha anche suggerito possibili strategie di prevenzione e resilienza per proteggere la fertilità e la salute generale delle generazioni presenti e future.
Il ruolo della politica
“In un contesto dove il dibattito sulla denatalità spesso trascura gli aspetti biologici a favore di quelli socio-economici e culturali, è essenziale attivare politiche più avanzate e integrate. Queste politiche dovrebbero includere sorveglianza sanitaria, programmi di prevenzione e misure di resilienza, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli”, aggiunge Montano
Il convegno
Il convegno “L’impatto ambientale sulla fertilità maschile in Italia: i dati di biomonitoraggio umano e le possibili soluzioni” si terrà il prossimo mercoledì 10 aprile 2024, dalle ore 15.30 alle 19.30, nella Sala del Refettorio presso la Camera dei Deputati a Roma. L’incontro si propone di essere uno stimolo per l’attivazione di politiche più efficaci e integrate per affrontare questa importante sfida per la salute pubblica italiana. “Solo attraverso un impegno comune e coordinato sarà possibile proteggere la fertilità e la salute delle nostre generazioni presenti e future”, conclude Montano.
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