L’inquinamento da razzi e satelliti sarà la prossima emergenza ambientale
Il crescente numero di razzi lanciati e satelliti che si disintegrano nell’atmosfera terrestre potrebbe innescare una nuova grande emergenza ambientale. Gli esperti stanno cercando di comprendere l’impatto di questo fenomeno prima che sia troppo tardi.
Un settore in rapida espansione
Negli ultimi 15 anni, i lanci di razzi sono quasi triplicati e il numero di satelliti in orbita è aumentato di dieci volte. Secondo le stime, ogni anno centinaia di tonnellate di detriti spaziali – vecchi satelliti e componenti di razzi – bruciano nell’atmosfera. Questo fenomeno è destinato a crescere, con il numero di satelliti in orbita che potrebbe arrivare a 100.000 entro la fine del decennio.
Il problema dei detriti spaziali
Attualmente, circa 200-300 tonnellate di detriti si disintegrano nell’atmosfera ogni anno. Entro il 2030, si prevede che questa cifra possa superare le 3.300 tonnellate. La combustione dei detriti produce particelle che potrebbero compromettere la qualità dell’aria e alterare lo strato di ozono, con possibili effetti negativi sul clima e sulla salute pubblica.
Un futuro incerto senza azioni immediate
Gli scienziati avvertono che, senza interventi immediati, il problema potrebbe diventare incontrollabile. “Se non agiamo ora o nei prossimi cinque anni, potrebbe essere troppo tardi,” affermano gli esperti del settore.
Per evitare una crisi ambientale, è necessario stabilire regole più severe per i lanci spaziali e la gestione dei satelliti. Tra le proposte ci sono tecnologie per il recupero dei detriti spaziali e l’uso di metodi più sostenibili per il lancio e lo smaltimento dei satelliti.
Un problema globale
L’inquinamento spaziale richiede la collaborazione di governi, industria e organizzazioni internazionali. Solo un approccio congiunto può evitare che lo sviluppo dell’industria spaziale comprometta l’equilibrio ambientale del nostro pianeta.
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