La Corte irlandese affronta il primo processo sul clima
L’Alta Corte irlandese ha avviato un processo storico riguardante l’azione climatica il 9 settembre 2024. Si tratta di una causa senza precedenti in cui si accusa il governo irlandese di non aver adottato misure adeguate per affrontare il cambiamento climatico. La causa è stata presentata da Community Law & Mediation (CLM), un’organizzazione di assistenza legale, insieme a un nonno, un giovane attivista climatico e un bambino.
L’obiettivo di questa azione legale è ottenere una dichiarazione dalla corte che il governo non sta rispettando il Climate and Low Carbon Development Act 2015. Quest’ultima è la legge chiave dell’Irlanda per la riduzione delle emissioni di carbonio. Gli attivisti sostengono che il Piano d’Azione per il Clima 2024 (CAP24) non soddisfa gli standard richiesti.
Le accuse
Gli avvocati dei ricorrenti affermano che il CAP24 non è conforme al primo bilancio di carbonio del paese. E poi, che è stato approvato in violazione dell’atto legislativo del 2015. Inoltre, sostengono che il piano infrange i diritti fondamentali di diversi gruppi, come i giovani e le comunità emarginate, che saranno i più colpiti dai cambiamenti climatici.
La violazione dei diritti viene fatta risalire alla Costituzione irlandese, alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (ECHR) e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Secondo i ricorrenti, il governo non sta facendo abbastanza per proteggere le generazioni future e i più vulnerabili, che subiranno le conseguenze più gravi del cambiamento climatico.
I rischi per le comunità vulnerabili
Rose Wall, direttrice di CLM, ha sottolineato l’urgenza di agire: “Le emissioni dell’Irlanda non stanno diminuendo abbastanza velocemente per rispettare i limiti legali dei bilanci di carbonio fissati per il 2025 e il 2030. I gruppi a basso reddito e le comunità emarginate sono i più esposti agli impatti del cambiamento climatico ma hanno meno opportunità di proteggere i propri diritti.”
Il caso si propone come strumento di tutela collettiva per queste comunità. Cerca di fare pressione sul governo affinché adotti politiche più rigorose e inclusive per la riduzione delle emissioni.
Precedenti e giurisprudenza
Questa nuova azione legale si inserisce in un contesto più ampio di cause legali per il clima, tra cui la famosa Climate Case Ireland del 2020, in cui la Corte Suprema annullò il primo piano nazionale di mitigazione perché non specificava chiaramente come avrebbe raggiunto gli obiettivi di transizione ecologica.
Inoltre, il caso portato alla Corte irlandese trova eco nella recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel caso Klimaseniorinnen del 2024. La corte ha stabilito che le misure insufficienti della Svizzera per ridurre le emissioni costituiscono una violazione del diritto alla vita privata (articolo 8 della ECHR), creando un importante precedente per le cause climatiche in tutta Europa.
Prossimi passi
Il caso tornerà in aula il 7 ottobre 2024, dove la Corte irlandese valuterà le accuse mosse contro il governo. Il risultato di questo processo potrebbe avere implicazioni significative non solo per l’Irlanda, ma anche per il panorama legale internazionale riguardante l’azione climatica e la protezione dei diritti umani.
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