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Le luci della città aumentano il rischio di Alzheimer

luci notturne

Le luci della città aumentano il rischio di Alzheimer

Un recente studio ha suggerito che l’inquinamento luminoso potrebbe essere un fattore di rischio significativo per lo sviluppo del morbo di Alzheimer. Tradizionalmente, fattori di rischio noti per l’Alzheimer includono malattie come cardiopatie, ipertensione e diabete, nonché abitudini di vita come fumo e consumo di alcol. Ora, questo nuovo studio aggiunge l’inquinamento luminoso a questa lista.

Crescita dell’inquinamento luminoso

Negli ultimi 25 anni, l’inquinamento luminoso è aumentato del 49% in tutto il mondo, causando un aumento della luminosità del cielo notturno di quasi il 10% ogni anno negli ultimi 12 anni. Circa l’80% della popolazione mondiale è ora esposta a questo fenomeno, il quale è collegato a vari problemi di salute, tra cui disturbi del sonno, affaticamento e ansia.



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Dettagli dello studio

I ricercatori hanno analizzato i dati di Medicare tra il 2012 e il 2018, insieme a mappe dell’inquinamento luminoso della NASA, per esaminare l’associazione tra l’esposizione alla luce notturna all’aperto e la prevalenza dell’Alzheimer negli Stati Uniti. Lo studio ha coinvolto individui di età diverse e provenienti da vari gruppi etnici.

I risultati hanno mostrato che per le persone di 65 anni e oltre, vivere in aree con un’elevata inquinamento luminoso notturno rappresentava un fattore di rischio più forte per l’Alzheimer rispetto ad altri fattori come l’insufficienza renale cronica, la depressione e l’obesità. Tuttavia, malattie come il diabete, l’ipertensione e l’ictus erano ancora più fortemente correlate con l’Alzheimer rispetto all’inquinamento luminoso in questa fascia d’età.

Effetti nei giovani

E’ interessante notare che le persone sotto i 65 anni esposte ad una maggiore esposizione all’inquinamento luminoso notturno hanno una prevalenza più alta di Alzheimer rispetto a tutti gli altri fattori di rischio analizzati. Questo effetto accade in entrambi i generi e in tutte le etnie, eccetto per gli isolani del Pacifico. Questo potrebbe suggerire che le persone più giovani sono particolarmente sensibili agli effetti dell’esposizione alla luce notturna rispetto agli anziani.

Sonno e salute cerebrale

L’inquinamento luminoso può interrompere il sonno e influenzare la salute del cervello. Un sonno insufficiente può compromettere il sistema glimfatico, che ha il compito di eliminare le proteine tossiche che si accumulano e possono causare l’Alzheimer. Inoltre, l’esposizione alla luce durante la notte può disturbare il ritmo circadiano, il nostro “orologio interno”. Ciò aumenta il rischio di infiammazione e produzione di proteine tossiche come l’amiloide, tipicamente associata all’Alzheimer.

Limiti dello studio

È importante notare che lo studio presenta alcune limitazioni. Non sono stati considerati l’inquinamento luminoso interno, come quello proveniente da telefoni e schermi. Manca anche l’influenza dell’inquinamento atmosferico, che è spesso correlato all’inquinamento luminoso e può influenzare la salute cerebrale. Inoltre, i dati sono specifici per la popolazione degli Stati Uniti e i ricercatori non hanno considerato differenze di stato socioeconomico, che potrebbero influenzare il rischio di Alzheimer.

Prospettive future

Questo studio si aggiunge al crescente corpo di prove che collegano l’inquinamento luminoso a un maggiore rischio di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative. Dato che la maggior parte della popolazione mondiale è esposta a livelli crescenti di inquinamento luminoso, questo potrebbe diventare un importante fattore di rischio da considerare. Tuttavia, essendo un fattore ambientale modificabile, ci sono misure che possiamo adottare per ridurre l’esposizione, come l’uso di mascherine per gli occhi, tende oscuranti e la riduzione dell’illuminazione notturna.

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