Luglio pone fine a una serie di 13 mesi di record di calore globale
La serie di 13 mesi consecutivi di record di calore medio sulla Terra si è conclusa lo scorso luglio, con il declino del fenomeno climatico naturale di El Niño, secondo quanto annunciato mercoledì dall’agenzia climatica europea Copernicus. Questo fenomeno ha portato a un leggero allentamento delle temperature globali per il mese di luglio 2024, anche se il calore medio ha mancato di poco di superare quello dell’anno precedente. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che la fine di questa serie di record non altera la gravità della crisi climatica in corso.
L’impatto persistente della crisi climatica
Nonostante la fine della serie di record, la crisi climatica continua a rappresentare una minaccia significativa. Secondo Samantha Burgess, vicedirettore di Copernicus, “il nostro clima continua a riscaldarsi”. Gli effetti del cambiamento climatico causato dall’uomo sono evidenti in tutto il mondo, con eventi meteorologici estremi che stanno causando il caos. Ad esempio, a Città del Capo, in Sudafrica, migliaia di persone sono state sfollate a causa di inondazioni e venti di burrasca, mentre in Indonesia una frana ha colpito l’isola di Sulawesi. Il caldo record ha inoltre mietuto vittime in Giappone, con oltre 120 morti a Tokyo.
Record di temperature e il ruolo di El Niño
Luglio 2024 ha visto temperature medie globali che sono risultate leggermente inferiori rispetto allo stesso mese del 2023, ma comunque sufficienti a renderlo il secondo luglio più caldo mai registrato, con una media di 62,4 °F (16,91 °C). Questo è stato solo leggermente inferiore rispetto al record stabilito l’anno precedente. Gli scienziati di Copernicus attribuiscono i 13 mesi di record di calore alla presenza di El Niño, che riscalda naturalmente l’Oceano Pacifico e influisce sul clima globale. Tuttavia, anche con l’attenuarsi di El Niño, la tendenza generale al riscaldamento persiste, alimentata dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera.
Le conseguenze globali e le prospettive future
Le elevate temperature di luglio 2024 hanno colpito duramente diverse regioni, come il Canada occidentale e gli Stati Uniti, dove un terzo della popolazione è stata posta sotto allerta per un caldo pericoloso. In Europa meridionale, tra cui Italia e Grecia, le autorità hanno emesso gravi avvisi di caldo, mentre la Francia è stata costretta a far fronte alle alte temperature proprio durante le Olimpiadi. Anche l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Antartide orientale hanno registrato temperature superiori alla media. Gavin Schmidt, climatologo e direttore del Goddard Institute for Space Studies, ha avvertito che la situazione potrebbe peggiorare, poiché le forze che stanno spingendo le temperature verso l’alto non mostrano segni di arresto.
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