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Lula vola in Amazzonia: “La peggiore siccità da 40 anni”

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Lula vola in Amazzonia: “La peggiore siccità da 40 anni”

Luiz Inácio Lula da Silva è volato in Amazzonia tra il crescente allarme per la siccità e gli incendi che stanno devastando la regione della foresta pluviale e altre parti del Brasile. Parlando durante una visita a una comunità fluviale vicino alla città di Tefé, il presidente brasiliano ha affermato che l’Amazzonia sta soffrendo la peggiore siccità in oltre 40 anni. Ha dichiarato di essere venuto per scoprire “cosa sta succedendo a questi possenti fiumi” che in alcuni luoghi ora assomigliano a deserti.

L’impatto devastante degli incendi sull’Amazzonia

Lula ha espresso preoccupazione per gli incendi spesso appiccati in modo criminale che stanno consumando tre dei sei biomi del Brasile: l’Amazzonia, il Cerrado e le zone umide del Pantanal. “Mi sembra che le cose stiano peggiorando, anno dopo anno dopo anno”, ha detto Lula mentre visitava le comunità colpite dalla siccità nello stato di Amazonas, dove tutti i 62 comuni hanno dichiarato lo stato di emergenza. Si stima che siano state colpite più di 340mila persone. Nel Pantanal, abbiamo avuto la peggiore siccità degli ultimi 73 anni. Lula ha sottolineato l’urgenza di risolvere questa crisi per evitare la distruzione del pianeta.

Le conseguenze su scala nazionale

La visita del presidente è avvenuta mentre vaste aree del Brasile e dei paesi vicini come Bolivia e Perù erano alle prese con eventi climatici estremi che hanno causato temperature record e incendi. A Rio Branco, la capitale dello stato amazzonico di Acre, le scuole sono state chiuse e i voli dirottati a causa del fumo che ha avvolto la città, facendo salire alle stelle i livelli di inquinamento. Anche Porto Velho, la capitale dello stato di Rondônia, ha subito gravi conseguenze, con il fiume Madeira che è sceso al livello più basso dalla fine degli anni ’60. Gli effetti degli incendi e della siccità sono stati avvertiti fino a Rio e San Paolo, dove la qualità dell’aria è drasticamente peggiorata.



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La minaccia per le comunità indigene

Un esperto dell’istituzione spaziale brasiliana, Inpe, ha affermato che il fumo degli incendi ha coperto un’area di 5 milioni di kmq, circa il 60% del paese. Danicley de Aguiar, un attivista per l’Amazzonia di Greenpeace Brasile, ha sottolineato la gravità della situazione, dichiarando che il Brasile sta affrontando una siccità senza precedenti che colpisce non solo il nord. Aguiar ha segnalato che almeno cinque territori indigeni in Amazzonia stavano bruciando, con il 59% del territorio Sararé devastato dagli incendi. Ha avvertito che la siccità potrebbe portare a una crisi alimentare, mettendo a rischio i raccolti da cui le comunità indigene dipendono. Il ministro dell’ambiente brasiliano, Marina Silva, ha attribuito la situazione agli effetti del riscaldamento globale e al fenomeno climatico di El Niño.

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