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Soffriamo anche di ansia climatica: è colpa del maltempo

ansia climatica

Soffriamo anche di ansia climatica: è colpa del maltempo

“Incertezza, imprevedibilità, precarietà minano le fondamenta della tenuta mentale. Il maltempo, i fenomeni meteo estremi pesano anche sul piano psicologico. Ogni volta che si manifesta un disastro meteorologico, a maggior ragione se accade in un territorio già colpito in precedenza, è come se si riattivasse un trauma”.

E’ il commento di Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, dopo le recenti ondate di maltempo che hanno colpito la Romagna, l’Alto Mugello, il livornese e il pisano. Uno stato mentale che si differenzia, attraverso qualche sfumatura, dall’Ecoansia. Ecoansia è un termine che descrive l’ansia e la disperazione legate alle problematiche ambientali attuali e future. Questo fenomeno può manifestarsi in una varietà di emozioni negative e può influenzare negativamente la salute mentale, specialmente tra i giovani.



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La psicologa Gulino: “Cambiamenti climatici mettono a dura prova anche la mente”

“Stiamo sviluppando una sorta di comportamento difensivo nei confronti dell’ambiente e, del resto, i cambiamenti climatici e i loro effetti devastanti mettono a dura prova, oltre che i luoghi fisici, anche quelli della mente – sottolinea la presidente Gulino -. Ansia climatica e stress colpiscono famiglie, anziani, bambini, soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione. Sconvolge non potersi considerare sicuri in casa propria, nel proprio ambiente di vita. Può causare panico, depressione e uno stato d’allerta dannoso. Se tale malessere perdura diventa necessario parlarne con un professionista, uno psicologo”.

Come combattere l’ansia climatica

“Fondamentale è sottolineare che i fenomeni meteorologici sono, comunque, passeggeri, hanno un inizio e una fine – spiega la presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana -. Essenziale diventa, anche per ritagliarsi una condizione di sicurezza, seguire le indicazioni di protezione civile, informarsi in modo corretto sui canali istituzionali e tenere condotte e comportamenti adeguati per la tutela propria e degli altri”.

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