Ancora un attacco al mare, Marevivo non ci sta: “Vergognoso”
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministero della Cultura, ha approvato il PRARU (Piano di Riqualificazione Ambientale e Rigenerazione Urbana del SIN Bagnoli-Coroglio). Tuttavia, questo progetto – secondo Marevivo – rischia di danneggiare gravemente la Zona Speciale di Conservazione Europea Gaiola-Nisida e l’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola. Il piano prevede infatti un incremento degli scarichi di acque reflue sui fondali marini, mettendo a rischio un’oasi naturalistica unica e l’intera costa cittadina. Marevivo ha annunciato che presenterà ricorso contro questo decreto, giudicandolo pieno di macroscopiche illegittimità.
Perché è importante proteggere l’area tra Nisida e Gaiola
Tra Nisida e Gaiola si estendono habitat marini di straordinaria importanza, come i banchi di coralligeno e le praterie di Posidonia oceanica, entrambi protetti dalla Direttiva Habitat e dalla Convenzione di Barcellona. Questi ecosistemi rappresentano un patrimonio unico, ora minacciato dal decreto che ignora i vincoli di tutela. Oltre al danno ecologico, l’aumento degli scarichi potrebbe compromettere la salute dei cittadini napoletani.
Mobilitazione contro il PRARU
La decisione ha incontrato l’opposizione di 16 associazioni ambientaliste, tra cui Marevivo, e di numerosi esperti scientifici e culturali. Quasi 9.000 firme sono state raccolte attraverso una petizione contro il piano. Maurizio Simeone, direttore dell’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, aveva presentato una relazione tecnico-scientifica negativa, che è stata ignorata. Secondo Simeone, «Questa decisione rappresenta un grave precedente per tutte le aree marine protette italiane».
Il ruolo delle istituzioni
Nonostante la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania lo scorso settembre, che evidenziava i gravi impatti del PRARU, il Governo ha scelto di procedere. Le voci di 88 realtà, tra associazioni e cittadini, sono state ignorate, così come una lettera di diffida inviata al ministro Gilberto Pichetto Fratin e ad altri rappresentanti istituzionali.
Le conseguenze economiche e ambientali
Secondo Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, «Questa scelta dissennata non solo danneggerà l’ecosistema marino, ma avrà anche gravi ripercussioni economiche. Il turismo e le attività tradizionali, come l’allevamento di mitili, subiranno un duro colpo». Giugni sottolinea inoltre la necessità di soluzioni alternative per proteggere il mare di Napoli e le sue aree protette.
Share this content: