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Microplastiche presenti in tutti i campioni di sperma umano di uno studio in Cina

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Microplastiche presenti in tutti i campioni di sperma umano di uno studio in Cina

Per la prima volta, uno studio fatto in Cina sullo sperma umano ha riscontrato l’inquinamento da microplastiche in tutti i campioni testati, con un potenziale danno per la qualità riproduttiva. Non si tratta della prima conferma in questo senso, ma la platea è più ampia degli studi precedenti e impensierisce i ricercatori.

Lo studio: microplastiche nello sperma umano

Lo studio si è svolto a Jinan (Cina) su 40 campioni di uomini sani che si sono sottoposti a valutazioni sanitarie prematrimoniali e tutti sono risultati positivi alla contaminazione da microplastiche. Pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment , ha rilevato otto diverse plastiche. La più comune era il polistirolo, utilizzato per gli imballaggi, seguito dal polietilene, utilizzato nei sacchetti di plastica, e poi dal PVC.

La ricerca arriva dopo un altro focus cinese, in cui la metà di 25 campioni era risultata contaminata, e uno italiano in cui 6 giovani su 10 avevano microplastiche nello sperma. Nonché una ricerca focalizzata sulla presenza nei testicoli.



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I danni da microplastiche

Sappiamo che la conta degli spermatozoi è in calo da oltre 10 anni e l’inquinamento chimico è stato segnalato in un numero considerevole di studi, per quanto il 40% dei conteggi bassi rimanga a tutt’oggi inspiegabile.

I rifiuti in plastica scaricati nell’ambiente si scompongono in microplastiche, frammenti che sono arrivati ad inquinare l’intero pianeta (dall’Everest agli Oceani). Le persone aspirano le microplastiche o le ingeriscono da cibo e acqua, ormai nulla è salvo dalla contaminazione.

“Comprendere l’entità della contaminazione umana e la sua relazione con gli esiti riproduttivi è fondamentale”, ha dichiarato Ning Li, dell’Università di Qingdao in Cina, al Guardian che ha raccolto l’intervista. Le particelle di microplastiche possono causare infiammazioni ai tessuti, finora è stato dimostrato un aumento sostanziale del rischio di ictus, infarto e morte premature nelle persone i cui vasi sanguigni risultavano contaminati dalle microplastiche.

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