Emergenza clima, mobilitazione di Legambiente in tutta Italia
A una settimana dall’alluvione devastante che ha colpito Valencia e alla vigilia dell’apertura della Cop29 a Baku, Legambiente scende in piazza in Italia per un fine settimana di mobilitazione per il clima, con eventi in oltre 30 città. La campagna, denominata “L’Urlo per il Clima”, prevede un urlo collettivo sabato 9 novembre alle ore 12.00, con l’obiettivo di sollecitare azioni concrete per la giustizia climatica e ricordare le vittime della crisi climatica, comprese le oltre 200 persone decedute in Spagna a causa dell’ultimo evento estremo. Città come Roma, Milano e Napoli saranno protagoniste dell’evento insieme a Firenze, Padova, Ancona, Perugia, Rimini e Carmagnola, con attività di sensibilizzazione.
Le attività del weekend e il programma in dettaglio
Gli appuntamenti principali includono il raduno a Roma vicino al Colosseo, in via San Gregorio, dalle 10:30; a Milano in piazza Dergano dalle 10:00; e a Napoli in piazza Dante dalle 11:00. Prima dell’urlo collettivo, alle 11:00, in ogni piazza verrà organizzato il Climate Memory, un gioco ispirato al “memory” per sensibilizzare i partecipanti sui temi della crisi climatica e promuovere la petizione “Stop fossili, start rinnovabili”. In diverse città italiane, da Palermo a Bologna, sono previste altre attività di sensibilizzazione, come camminate, laboratori per bambini, assemblee pubbliche e incontri informativi sull’adattamento ai cambiamenti climatici.
Le dichiarazioni di Legambiente: crisi climatica e azioni necessarie
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, sottolinea l’urgenza di agire: “Violente piogge, fiumi che esondano, grandinate e trombe d’aria segnano l’Italia e il resto del mondo, fra siccità e alluvioni. La crisi climatica ci impone un impegno maggiore e concreto, a partire dalla Cop29. Chiediamo all’Italia di recuperare i ritardi e di mettere in campo azioni decisive”.
Critiche alla politica italiana
Ciafani evidenzia le carenze italiane: nonostante l’approvazione del piano di adattamento ai cambiamenti climatici, mancano ancora i fondi necessari per attuare le 361 azioni previste, e la legge di bilancio non prevede risorse sufficienti. Sul fronte energetico, l’Italia continua a favorire il gas e non investe a sufficienza nelle energie rinnovabili, frenata anche da nuovi ostacoli legislativi che bloccano l’installazione di impianti di energia pulita.
“Non possiamo più tollerare questi ritardi,” conclude Ciafani, “serve un accordo globale ambizioso e azioni concrete per rispettare l’obiettivo di 1,5°C e accelerare la transizione ecologica”.
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