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Monitoraggio civico ozono: troppo smog anche in estate, serve un cambio di passo

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Monitoraggio civico ozono: troppo smog anche in estate, serve un cambio di passo

La qualità dell’aria a Torino e nei comuni limitrofi continua a destare preoccupazione, anche nei mesi estivi. Lo dimostra la prima campagna di monitoraggio civico dell’ozono, realizzata nel luglio 2024 dal Comitato Torino Respira in collaborazione con FIAB Bike Pride Torino, Legambiente Carmagnola e il Comune di Avigliana.

Questa iniziativa ha confermato che la rete di monitoraggio attuale non basta per comprendere appieno la complessità del fenomeno. I dati raccolti dai 50 campionatori passivi installati in diverse aree di Torino e della Città Metropolitana rivelano una realtà allarmante: un terzo dei punti misurati presenta concentrazioni medie mensili di ozono superiori a quelle rilevate dalle due sole centraline ARPA presenti in città.

Cosa dicono i dati: le aree più colpite

Tra i punti con i livelli più alti di ozono spiccano luoghi a elevata frequentazione estiva, come la Basilica di Superga, il Faro della Vittoria e il Castello di Avigliana, situati in collina o in aree verdi, dove l’ozono tende a formarsi più facilmente.

Anche parchi cittadini come il Parco Dora, il Parco Ruffini e il Parco delle Vallere sono risultati particolarmente inquinati, insieme a impianti sportivi come il campo da rugby del CUS Torino e l’impianto sportivo di Corso Tazzoli. Persino ospedali, come il Mauriziano, non sono stati risparmiati.

Perché l’ozono è un inquinante pericoloso

L’ozono non viene emesso direttamente, ma si forma in atmosfera a partire da ossidi di azoto e idrocarburi, favoriti da temperature elevate e intensa insolazione. Con l’aumento delle ondate di calore, il cambiamento climatico sta contribuendo all’incremento delle concentrazioni di questo inquinante, i cui effetti negativi si sommano a quelli del caldo estremo, rappresentando una minaccia per la salute respiratoria e cardiovascolare.

Azioni urgenti per contrastare l’inquinamento estivo

Secondo Roberto Mezzalama, presidente di Torino Respira, i risultati di questa campagna sottolineano la necessità di:

  • Informare meglio i cittadini sui rischi dell’ozono, in particolare per chi pratica attività fisica all’aperto durante le giornate calde;
  • Rafforzare la rete di monitoraggio, coinvolgendo ARPA Piemonte in studi approfonditi sulla distribuzione dell’ozono;
  • Limitare il traffico veicolare anche in estate, seguendo l’esempio virtuoso di città come Lione e Parigi;
  • Investire in verde urbano, riducendo le temperature nelle aree cittadine e contrastando così la formazione di ozono.

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