I negazionisti del cambiamento climatico sono quasi un quarto del Congresso USA
La politica statunitense è un bastione anomalo del negazionismo climatico, con quasi un membro su quattro del Congresso USA che respinge la realtà del cambiamento climatico, anche se è cresciuto l’allarme tra l’opinione pubblica americana per il pericoloso riscaldamento globale. Un totale di 123 rappresentanti federali eletti, di cui 100 alla Camera dei rappresentanti e 23 senatori, negano l’esistenza del cambiamento climatico causato dall’uomo. Tutti questi negazionisti sono repubblicani, secondo un recente studio sulle dichiarazioni rilasciate dagli attuali membri del Congresso.
Definizione ed esempi di negazionismo climatico
Il rapporto definisce i negazionisti del clima come coloro che affermano che la crisi climatica non è reale o non è causata principalmente dagli esseri umani. Alcuni sostengono che la scienza del clima non è consolidata, che il clima estremo non è causato dal riscaldamento globale, o che l’inquinamento che riscalda il pianeta è addirittura benefico. Tra gli esempi citati, il senatore del Texas Ted Cruz, nel 2018, ha affermato: “Certo che il clima sta cambiando. Il clima cambierà finché avremo un pianeta Terra”. Più recentemente, il rappresentante della Louisiana Steve Scalise ha utilizzato argomenti simili per minimizzare la crisi climatica.
L’Influenza dell’industria dei combustibili fossili negli USA
I legislatori che negano il cambiamento climatico hanno ricevuto un totale di 52 milioni di dollari in donazioni dall’industria dei combustibili fossili nel corso della loro carriera, secondo il rapporto. Questo dato evidenzia come il pubblico americano, forse unico tra i paesi sviluppati, sia rappresentato in modo sproporzionato da negazionisti climatici. Sebbene il 23% dell’intero Congresso degli Stati Uniti rifiuti la crisi climatica, i sondaggi mostrano che la percentuale di americani che condividono questa opinione è significativamente inferiore, fino alla metà rispetto ai legislatori.
Cittadini USA sempre più preoccupati per il clima
Nonostante un quarto dei legislatori statunitensi neghi la crisi climatica, il popolo americano si sta muovendo in una direzione opposta. Meno di una persona su cinque negli Stati Uniti rifiuta i risultati della scienza del clima, con sondaggi di Yale che mostrano che solo l’11% della popolazione è “sprezzante” verso la questione climatica. Mentre questa parte dell’opinione pubblica è rimasta sostanzialmente invariata negli ultimi anni, una coorte molto più ampia e in crescita è preoccupata per la crisi climatica, con oltre la metà degli americani ora “allarmata” o “preoccupata” per il cambiamento climatico.
Declino del negazionismo nel Congresso
Sebbene la presenza di legislatori che negano la crisi climatica sia ancora significativa, è in costante calo negli ultimi anni. Cinque anni fa, 150 legislatori negavano la crisi climatica, ma oggi quel numero è sceso. Tuttavia, molti funzionari eletti che non negano esplicitamente la crisi continuano a usare retoriche che ostacolano l’azione climatica. Ad esempio, il rappresentante della Florida Mario Diaz-Balart ha descritto il cambiamento climatico come “più una religione”, una forma di “ostruzione climatica” che continua a minare gli sforzi per affrontare il problema.
La difficoltà di superare la retorica anti-climatica
Naomi Oreskes, professoressa di storia della scienza ad Harvard, ha osservato che il declino del negazionismo climatico di vecchia scuola non è sorprendente, data la crescente evidenza dei cambiamenti climatici. Tuttavia, ha avvertito che l’industria dei combustibili fossili continua a utilizzare altre forme di retorica per respingere le preoccupazioni climatiche, mettendo in dubbio la fattibilità delle soluzioni energetiche rinnovabili. Le opinioni di una piccola minoranza di americani negazionisti sono spesso esagerate sia politicamente che nella società statunitense, contribuendo a una cultura del silenzio sul tema del cambiamento climatico.
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