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Maltrattamento animali, verso la nuova Legge con la lista delle criticità della Lav

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Maltrattamento animali, verso la nuova Legge con la lista delle criticità della Lav

Domani la Commissione Giustizia della Camera voterà sul nuovo testo di legge per contrastare il maltrattamento degli animali, una misura attesa che cerca di migliorare le pene esistenti. Tuttavia, la LAV (Lega Anti Vivisezione) sottolinea la necessità di ulteriori modifiche affinché la normativa sia davvero efficace.

Criticità del testo: pene ancora insufficienti

Pur mantenendo l’estensione della Legge 189 del 2004, applicabile a tutte le specie e non solo a cani e gatti, LAV esprime preoccupazione per le pene proposte, considerate troppo leggere. “Le sanzioni attualmente previste non sono commisurate alla gravità di alcuni atti di violenza sugli animali, come dimostrano casi recenti,” spiega Gianluca Felicetti, presidente LAV. Tra gli esempi riportati, c’è il caso di Aron, il cane bruciato vivo a Palermo, che dimostra l’urgenza di pene detentive più severe e proporzionate al danno.



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Differenze tra maltrattamento e uccisione: pena non commisurata

LAV critica l’equiparazione delle pene tra maltrattamento e uccisione: l’attuale testo prevede pene di sei mesi a tre anni per l’uccisione, e sei mesi a due anni per il maltrattamento, insieme a multe che variano tra 5.000 e 30.000 euro per l’uccisione e da 3.000 a 15.000 euro per il maltrattamento. L’associazione chiede una chiara distinzione tra le due fattispecie e il ripristino di aggravanti per reati gravi o reiterati, comprese situazioni che coinvolgono l’uso di armi o l’uccisione di animali conviventi.

Nuove misure necessarie: spettatori e guardia zoofila

Pur apprezzando l’estensione delle pene a chi partecipa a combattimenti tra animali, LAV sottolinea l’assenza di sanzioni per gli spettatori di eventi illegali, come le corse clandestine di cavalli, spesso legate alla criminalità organizzata. L’associazione propone anche un rafforzamento delle Guardie Zoofile e la possibilità di usare agenti delle Forze di Polizia sotto copertura per combattere il traffico illegale di animali.

Uso della catena: normativa contraddittoria

La normativa sulla detenzione a catena dei cani, secondo LAV, è un punto particolarmente negativo. La proposta attuale considera legittimo tenere un cane legato purché abbia un minimo di movimento, un aspetto che contrasta con le normative di alcune Regioni italiane che vietano categoricamente l’uso della catena. LAV chiede ai deputati di riformulare il testo per eliminare ogni ambiguità su questo punto.

Custodia e tracciabilità: rischi per la sicurezza degli animali

LAV valuta positivamente l’introduzione di Centri di accoglienza per animali vittime di reato, che rafforzano le misure di tutela, ma critica l’estensione dell’esonero dalle sanzioni per il mancato tracciamento degli animali anche ad allevatori e commercianti, poiché potrebbe favorire pratiche illegali come il traffico di cuccioli.

Un appello per una legge più forte

La LAV auspica che il Governo e la Commissione Giustizia apportino miglioramenti al testo per adeguarlo alle richieste dell’opinione pubblica. Solo una legge più severa e chiara potrà garantire una tutela efficace per gli animali e rispondere all’indignazione crescente sui maltrattamenti.

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