Sarà obbligatorio assicurare la nostra casa contro gli eventi climatici. Quando e come
Bisognerà assicurare la propria casa anche contro i danni da maltempo e gli eventi sismici? E sarà obbligatorio?
Mentre in Emilia Romagna prosegue la conta dei danni per la nuova alluvione, che ha portato all’esondazione di diversi fiumi con migliaia di sfollati e interruzione di servizi pubblici, il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci apre nuovamente alla prospettiva di una polizza per le abitazioni private sugli eventi atmosferici. Una dichiarazione giunta, tra l’altro, mentre imperversava la polemica politica tra maggioranza e opposizioni sulle responsabilità nei ritardi delle opere di prevenzione.
La proposta del ministro della protezione civile Musumeci per assicurare la casa contro gli eventi climatici
Come ricordato da Musumeci, il governo si è già mosso sul tema delle assicurazioni obbligatorie. Entro la fine dell’anno, infatti, sono le aziende che sono tenute a stipulare una polizza sulle catastrofi climatiche. La prossima settimana il ministero delle Imprese incontrerà le associazioni di categoria; il decreto attuativo con i dettagli pratici della misura ancora non c’è. Per quanto riguarda le famiglie, invece, al momento c’è un testo di legge ancora in lavorazione. È a prima firma proprio del ministro Musumeci, è stato presentato alla fine dello scorso anno e da febbraio è in mano alla commissione Ambiente della Camera.
Il Ddl già in discussione
Un articolo del ddl in questione (“Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità”) riguarda le proprio le assicurazioni. Si prevede che chi ha una polizza contro le calamità naturali, se una catastrofe avviene davvero, possa ricevere in pochi giorni un’immediata liquidazione di parte dei danni subiti. L’effetto atteso di questo articolo, come riporta la relazione allegata, è “aumentare la platea dei soggetti che stipulano questo tipo di polizze, con vantaggi anche per le stesse compagnie di assicurazione”.
Un altro articolo prevede che il governo, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge, definisca “schemi assicurativi finalizzati ad indennizzare persone fisiche ed imprese per i danni al patrimonio edilizio cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali”. In questo caso quindi ci si rivolge anche direttamente alle famiglie, e non solo alle aziende.
Certamente questo articolo è ben lontano dal prevedere un’assicurazione obbligatoria. Lo ha detto sempre Musumeci: “Non abbiamo ancora parlato di obbligo, ma ci avvieremo verso questa conclusione”.
Perché una polizza obbligatoria per il clima
L’intenzione è di arrivare ad una polizza obbligatoria per il clima, assicurare casa contro gli eventi climatici. “Sarà un processo graduale, ma il tempo in cui lo Stato aveva soldi per tutti e per sempre è finito. C’è aperto un confronto, bisogna capire intanto se le compagnie di assicurazione sono disponibili. Noi puntiamo su un partenariato pubblico-privato. In più bisognerà decidere se almeno nella prima fase deve essere facoltativo, come io sostengo”. Precisa Musumeci.
In estremi sintesi si pensa che i costi dell’assicurazione sarebbero certamente minori rispetto ai costi che dovrebbero sostenere per ricostruire la case se lo Stato non fosse più nelle condizioni di poter intervenire. “Se io ho una casa accanto ad un fiume, mi metto al sicuro, facendo quello che faccio con la mia macchina, ricorrendo all’assicurazione”. La chiosa del ministro.
Codacons: “Polizza sì, ma lo Stato pensi a come calmierare i costi delle assicurazioni”
“Le assicurazioni connesse alle abitazioni private hanno subito negli ultimi tre anni rincari complessivi del +21,1%, con le compagnie assicuratrici che tra il 2021 e il 2024 hanno ritoccato al rialzo le tariffe delle polizze”. Lo denuncia il Codacons, intervenendo sul possibile obbligo di assicurazione contro le calamità naturali estesa anche alle abitazioni private.
Solo nell’ultimo mese – secondo le stime dell’associazione dei consumatori – i prezzi delle polizze legate alla casa hanno registrato un incremento su base annua del +11,2%. Se però si estende il periodo temporale all’ultimo triennio, i rincari per tale tipologia di assicurazione raggiungono una media del 21,1%. A fronte della maggiore frequenza di eventi meteo estremi in Italia e all’aumento del numero di famiglie che decidono di tutelarsi dalle calamità naturali, il prezzo delle polizze sulla casa hanno registrato una costante escalation.
“Per evitare l’ennesima stangata a danno dei cittadini e la crescita incontrollata dei premi assicurativi come avvenuto nel settore dell’Rc auto, va pensato un sistema in cui le tariffe delle polizze sulla casa siano calmierate dallo Stato, anche ricorrendo agli extra-profitti di banche e società energetiche, in modo da spalmare i relativi costi sull’intero sistema economico e non farli ricadere unicamente sulle famiglie”. Conclude così il Codacons commentando l’ipotesi dio assicurare casa contro gli eventi climatici.
Aduc: “Governo si assuma le responsabilità e gestisca meglio spese e risorse”
“Fa un certo effetto sentire il ministro della Protezione civile dire che non ci sono soldi per i danni da calamità più o meno naturali, e che sarebbe opportuno che ognuno si faccia un’assicurazione sulla casa, magari dopo averla resa obbligatoria”. Inizia così una nota dell’Aduc a firma del presidente Vincenzo Donvito Maxia. “Fa effetto perché a fronte dei 24 miliardi stanziati non ci possono venire in mente – a titolo di esempio e questo fra altri – gli 800 milioni devoluti per la costruzione del centro accoglienza in Albania che tengano fuori dall’Italia qualche centinaio di migranti. Ma fa effetto soprattutto perché, se si decidesse di procedere in questo modo, delegando la protezione civile ad ognuno degli interessati, prima di tutto bisognerebbe abolire il ministero oggi guidato da Sebastiano Musumeci. E, a cascata, bisognerebbe rivedere una serie di funzioni e spese che oggi sono a carico del servizio pubblico. Forse è questa la strada del governo per la riduzione delle tasse?… e delle responsabilità, come nel caso dei danni da alluvioni in corso?”. La conclusione polemica di Maxia.
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