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Le ONG portano la Commissione Europea in tribunale per l’ambiente

Commissione Europea

Le ONG portano la Commissione Europea in tribunale per l’ambiente

Un gruppo di ONG ambientali ha deciso di citare in giudizio la Commissione Europea, accusandola di non basare le sue politiche ambientali su prove scientifiche adeguate. Il Climate Action Network (CAN) Europe e il Global Legal Action Network (GLAN) hanno presentato ricorso presso la Corte Generale dell’UE, sostenendo che gli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 siano insufficienti. Inoltre, Opportunity Green, insieme ad altre quattro ONG, ha annunciato una causa contro la Commissione riguardo l’inclusione di aerei e navi nelle norme sulla finanza sostenibile dell’UE.



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Target Climatici 2030: scarsa ambizione ?

Il ricorso presentato da CAN EUROPE e GLAN mira a costringere la Commissione Europea ad innalzare le ambizioni climatiche dell’UE per il 2030. Attualmente, l’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Tuttavia, le ONG sostengono che questo obiettivo dovrebbe essere aumentato al 65% e che la Commissione dovrebbe rivedere le quote annuali di emissione assegnate agli Stati membri. Secondo Gerry Liston, avvocato di GLAN, “gli obiettivi dell’UE per il 2030 non derivano dai migliori dati scientifici disponibili” una posizione che la Commissione non avrebbe contestato nella sua difesa.

Le ONG sottolineano che gli attuali target di riduzione delle emissioni non sono sufficienti per limitare l’impatto dei gas serra nei settori chiave come edilizia, agricoltura, rifiuti, piccola industria e trasporti. Inoltre, sostengono che l’approccio attuale sia in contrasto con la legge ambientale, in particolare con l’Accordo di Parigi, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e l’Articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.

La sostenibilità di aviazione e trasporto marittimo: norme troppo lassiste?

Il caso di Opportunity Green riguarda l’inclusione di aerei e navi nella regolamentazione della tassonomia dell’UE. Le nuove regole permettono a certi nuovi aerei e navi di essere etichettati come “verdi” se rispettano specifici criteri di efficienza delle emissioni di CO2. Le ONG sostengono che questi standard siano troppo permissivi e che aerei e navi nuovi possano ottenere troppo facilmente l’etichetta di “sostenibili”.

A gennaio di quest’anno, le ONG avevano chiesto alla Commissione una revisione interna della decisione, ma la richiesta è stata respinta a giugno. David Kay, Direttore Legale di Opportunity Green, ha dichiarato: “Non prendiamo alla leggera l’azione legale, ma questa è l’unica opzione a nostra disposizione secondo la legge dell’UE per sfidare questa decisione.”

I possibili scenari

Le cause intentate da queste ONG, pur con obiettivi differenti, condividono un tema comune: l’accusa alla Commissione Europea di non basare le sue decisioni ambientali su dati scientifici solidi. L’esito di queste dispute legali potrebbe avere un impatto significativo sulle future politiche climatiche e di sostenibilità dell’UE, spingendo per obiettivi più ambiziosi e regolamentazioni più rigorose.

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