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Overtourism e crisi climatica: quale relazione?

turismo di massa

Overtourism e crisi climatica: quale relazione?

L’overtourism e la crisi climatica sono due fenomeni interconnessi che si influenzano reciprocamente in diversi modi. Il turismo di massa contribuisce al cambiamento climatico, che a sua volta influisce sulla capacità delle destinazioni turistiche di sostenere grandi afflussi di visitatori.

La definizione di overtourism

Per definizione, overtourism o turismo di massa si riferisce alla situazione in cui il numero di turisti che visitano una destinazione supera la capacità di gestione sostenibile del luogo. Ciò causa effetti negativi sull’ambiente, sulla qualità della vita dei residenti locali e sull’esperienza turistica stessa.

Tra le caratteristiche principali di questo fenomeno, vanno annoverate il sovraffollamento, l’impatto ambientale, gli effetti economici nefasti e gli impatti socio culturali. In particolare, le destinazioni turistiche soffrono di sovraffollamento quando il numero di visitatori eccede le infrastrutture e i servizi disponibili. Questo porta a congestione, inquinamento e degrado delle attrazioni naturali e culturali.

La relazione tra overturism e inquinamento

L’afflusso massiccio di turisti può causare gravi danni ambientali. Parliamo di erosione del suolo, di distruzione di habitat naturali, dell’inquinamento dell’aria e delle acque, e di un aumento della produzione di rifiuti. Mentre il turismo di massa può portare benefici economici a breve termine, come l’aumento dell’occupazione e delle entrate, a lungo termine può causare l’aumento dei prezzi degli immobili e dei beni di consumo, rendendo la vita più costosa per i residenti. Inoltre, la presenza eccessiva di turisti può alterare le dinamiche sociali e culturali delle comunità locali, portando a una perdita di autenticità delle tradizioni locali e a tensioni tra residenti e visitatori.

Tra gli esempi più rinomati:

 – Venezia: la città soffre di sovraffollamento cronico mettendo a dura prova le infrastrutture cittadine e minacciando il delicato ecosistema della laguna.

Barcellona: gli abitanti locali protestano contro il turismo di massa che ha portato a un aumento esorbitante degli affitti e alla trasformazione dei quartieri storici in aree turistiche.

Machu Picchu: il cui sito archeologico sta subendo danni irreparabili a causa del numero eccessivo di visitatori, costringendo le autorità a implementare misure di controllo per preservarne l’integrità.

Strategie di gestione dell’overtourism

Per affrontare il fenomeno, possono essere messe appunto delle strategie come: la regolamentazione del flusso di turismi, limitando il numero di visitatori giornalieri in siti particolarmente sensibili o introducendo sistemi di prenotazione anticipata per controllare l’afflusso di turisti.

Un altro metodo richiede la promozione del turismo sostenibile, incentivando i visitatori a esplorare destinazioni meno conosciute e a viaggiare fuori stagione ed educando i turisti sull’importanza di comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente e delle culture locali.

È importante, inoltre, coinvolgere le comunità locali nella pianificazione e gestione del turismo per assicurare che i benefici economici siano equamente distribuiti. Anche sviluppare iniziative che preservino e valorizzino il patrimonio culturale e naturale locale.

Sarebbe inoltre necessario migliorare le infrastrutture turistiche per gestire meglio l’afflusso di visitatori senza danneggiare l’ambiente.

Soluzioni integrate per superare il fenomeno

L’overtourism rappresenta una sfida complessa che richiede soluzioni integrate e sostenibili. È essenziale bilanciare i benefici economici del turismo con la necessità di proteggere l’ambiente, preservare le culture locali e migliorare la qualità della vita dei residenti. Solo attraverso una gestione responsabile e una pianificazione lungimirante è possibile garantire che le destinazioni turistiche rimangano attrattive e sostenibili nel lungo termine.

Turismo di massa e crisi climatica

Il turismo di massa certamente contribuisce al peggioramento della crisi climatica. Le cause sono presto dette e riguardano le emissioni di gas serra e il consumo di risorse naturali, ma anche l’inquinamento a causa dei rifiuti e la vulnerabilità dei luoghi visitati.

L’industria del turismo dipende fortemente dal trasporto aereo, marittimo e terrestre, tutti grandi emettitori di CO2. I voli aerei internazionali sono una delle principali fonti di emissioni legate al turismo. L’espansione di infrastrutture turistiche, come alberghi, resort e ristoranti, richiede energia e risorse, contribuendo ulteriormente alle emissioni di gas serra. Inoltre, le destinazioni turistiche spesso consumano quantità elevate di acqua ed energia per soddisfare le esigenze dei visitatori. Ciò aggrava la scarsità di risorse naturali e aumentando l’impronta ecologica. L’afflusso di turisti porta a un aumento della produzione di rifiuti, che spesso contribuiscono all’inquinamento del suolo, dell’aria e delle acque. Un altro aspetto riguarda le attività turistiche, come le crociere, possono contribuire all’inquinamento marino, danneggiando ecosistemi fragili e biodiversità.

Gli impatti possono essere evidenti e tradursi in erosione costiera e innalzamento del mare, ma anche in eventi climatici estremi e alterazione degli ecosistemi. Le destinazioni costiere sono particolarmente vulnerabili all’erosione costiera e all’innalzamento del livello del mare, che possono danneggiare infrastrutture turistiche e ridurre l’attrattiva delle spiagge. Ondate di calore, uragani, tempeste e alluvioni stanno diventando più frequenti e intensi a causa del cambiamento climatico. Ciò mette a rischio la sicurezza dei turisti e l’integrità delle infrastrutture turistiche. Degradazione degli ecosistemi naturali, la crisi climatica provoca la perdita di biodiversità e la degradazione degli ecosistemi, riducendo l’attrattiva delle destinazioni naturali come parchi nazionali e riserve marine. I cambiamenti nei modelli climatici possono influenzare la stagionalità del turismo, con impatti negativi sulle economie locali che dipendono dal turismo stagionale. Le destinazioni turistiche devono investire in misure di adattamento per affrontare gli impatti della crisi climatica, come la costruzione di barriere contro l’innalzamento del mare e l’implementazione di sistemi di gestione delle risorse idriche. La crisi climatica spinge verso un turismo più sostenibile, con un focus su riduzione delle emissioni, conservazione delle risorse naturali e coinvolgimento delle comunità locali.



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 Strategie per mitigare l’impatto reciproco

Promuovere mezzi di trasporto meno inquinanti, come treni ad alta velocità e veicoli elettrici. Incentivare l’uso di trasporti pubblici e biciclette nelle destinazioni turistiche quindi investire in infrastrutture turistiche alimentate da fonti di energia rinnovabile, come solare ed eolica, per ridurre l’impatto ambientale. Altro metodo riguarda l’implementazione di misure di efficienza energetica negli edifici turistici, come l’isolamento termico e l’uso di sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti. Inoltre, adottare pratiche di gestione dell’acqua sostenibili, come il riutilizzo delle acque grigie e l’installazione di dispositivi a basso consumo. Rientrano nelle strategie di azione per mitigare gli effetti del turismo di massa anche la pianificazione e regolamentazione, l’educazione e la consapevolezza.

L’overtourism e la crisi climatica sono strettamente interconnessi e rappresentano sfide significative per la sostenibilità delle destinazioni turistiche. Affrontare queste sfide richiede un approccio integrato che promuova un turismo responsabile e sostenibile, riducendo al contempo l’impatto ambientale e aumentando la resilienza delle comunità locali e degli ecosistemi.

Cristina Saja

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