Parkinson, l’inquinamento triplicherà i malati
Nei prossimi anni si prevede un aumento significativo di casi di Parkinson e altre malattie neurodegenerative. Questo, sempre più ricerche scientifiche dimostrano, è legato al pesante inquinamento ambientale, a partire da quello atmosferico, che continua a soffocare i Paesi in più rapido sviluppo economico.
È quanto racconta ad Ambiente in Salute il professore Mario Zappia, Presidente della Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus e Direttore della Clinica Neurologica del Policlinico di Catania, in occasione del 10° Congresso della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS.
Il prof. Zappia: “La stima è 18milioni di malati nel 2040”
“Su scala mondiale dal 2015 al 2040, quindi su un periodo di osservazione di 25 anni, si stima che i malati di Parkinson triplicheranno, passando da circa 6 milioni a circa 18 milioni a livello mondiale, mentre nel secolo precedente, cioè dal 1990 al 2015 c’era stato un raddoppio dei casi, passato da 3 a 6 milioni”, spiega Zappia durante il summit dedicato alla seconda malattia neurodegenerativa più diffusa al mondo, in programma dal 10 al 12 aprile a Milano.
Per il Parkinson attualmente non esiste una cura definitiva, ma grazie ad una costante ricerca scientifica oggi è possibile gestire sempre meglio i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari, spesso impegnati a tempo pieno nella gestione della patologia.
Anche in relazione alle sue cause, come emerge dalla tre giorni di evento, negli ultimi anni la ricerca scientifica ha compiuto passi da gigante, mostrando sempre più una correlazione tra l’insorgenza della patologia e una combinazione di fattori a partire da quelli ambientali.
Inquinamento ambientale e Parkinson
“Dalle più recenti indagini emerge che l’incremento maggiore sta avvenendo in quei Paesi con un tasso economico di crescita molto rapido – spiega infatti il professor Zappia -. Quindi, a differenza di molte altre malattie dove invece l’incremento è anche in funzione del basso tasso di crescita, il Parkinson mostra una condizione inversa: più il Paese cresce rapidamente, pensiamo alla Cina ma non solo, più è atteso un incremento di casi”.
Questo incremento del tasso in funzione dello sviluppo economico viene messo sempre più spesso in relazione all’inquinamento atmosferico poiché dove ci sono i più alti tassi di crescita economica c’è spesso una maggiore produzione industriale, tra i principali responsabili dell’inquinamento ambientale, a partire da quello dell’aria.
“Ci sono inoltre ormai acclarati studi in cui alcune sostanze, come ad esempio i solventi industriali o gli idrocarburi, sono stati messi in relazione con un aumentato rischio di sviluppare la malattia”– aggiunge l’esperto – l’anno scorso ad esempio, uno studio pubblicato l’anno scorso su JAMA ha mostrato un aumento significativo dei casi di Parkinson in una base militare americana dove si era verificato l’assorbimento di solventi industriali nel terreno circostante, rispetto ad altre zone di controllo, “confermando un rapporto costante tra inquinanti ambientali e l’insorgenza della malattia”.
Pesticidi e Parkinson
Non meno rilevante poi è il problema dei pesticidi largamente utilizzati in agricoltura e il loro ruolo nell’eziologia del Parkinson. Come spiega ancora Zappia infatti, queste sostanze sono sempre più dimostrate essere legate alla fisiopatologia della malattia.
“I pesticidi rappresentano un grave problema sociale e sanitario – conclude quindi Zappia – con alcune nazioni in cui vengono banditi, come ad esempio in Italia e in altre no”. Assorbiti dai terreni, queste sostanze nocive vanno a contaminare le falde acquifere e i terreni, giungendo all’uomo attraverso cibo e acqua.
“In relazione al dibattito sull’uso dei pesticidi e alle ultime proteste da parte degli agricoltori a Bruxelles, – aggiunge l’esperto – occorre riflettere e mettere al primo posto la salute pubblica e in particolare l’insorgenza di queste malattie neurodegenerative come il Parkinson”.
Il 10° Congresso della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS
Il 10° Congresso LIMPE della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento si presenta come un summit d’approfondimento sui molti altri temi fondamentali e spesso trascurati riguardanti la malattia di Parkinson e le sue implicazioni.
Nelle sessioni plenarie in programma in questi giorni e dedicate a professionisti della salute, pazienti e tutta la società civile, si affronteranno argomenti come le sinucleinopatie, la fisiopatologia del tremore e l’impatto dell’esercizio fisico, dello sport e della fisioterapia nel trattamento della malattia.
Non solo, tra i focus di approfondimento anche quello dedicato all’intelligenza artificiale e al suo potenziale nella diagnosi precoce, ma anche i caregiver familiari, il ruolo della nutrizione e molto altro.
Focus sui caregiver
In occasione della Giornata Mondiale dedicata alla patologia e celebrata come ogni anno l’11 aprile, la Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus, insieme alla Società LIMPE-DISMOV e in collaborazione con Parkinson Italia, organizza un simposio dedicato ai caregiver familiari, presentando i risultati di un questionario somministrato a questi nei mesi precedenti, mirato a far conoscere la loro reale situazione e le sfide affrontate nell’assistenza ai pazienti.
“Il Parkinson non riguarda solo la persona che ne è affetta ma coinvolge tutto l’entourage familiare – ribadisce Zappia – La mancanza di autosufficienza, il bisogno di aiuto richiede un’assistenza costante, un impegno da parte di chi si prende cura quotidianamente della persona con Parkinson sin dalla scoperta della malattia e non solo quando il paziente perde le capacità motorie. I caregiver familiari spesso vivono nell’ombra, ma sono molto importanti per il mantenimento di un certo equilibrio nella vita del paziente e si prendono in carico anche la gestione del percorso di cura. Per questo abbiamo voluto conoscere la loro reale situazione attraverso questo questionario. In questo modo possiamo combattere accanto a loro”.
Gusto e nutrizione: la dieta corretta per i pazienti
Durante il Congresso, sarà presentato anche il libro “A tavola con il Parkinson. Alimentarsi con gusto”. Tra antipasti, dolci, primi e secondi piatti il volume intende essere un’occasione di raccolta fondi da destinare alla ricerca e un’occasione per stimolare le persone affette da Parkinson e i loro caregiver e familiari a realizzare i piatti suggeriti dagli chef del circuito dei giovani ristoratori europei che hanno deciso di prendere parte al progetto.
Il tema dell’alimentazione e dell’importanza di una buona qualità nutrizionale è esplorato attraverso una quarantina di ricette che uniscono gusto e salute, senza dimenticare che stare tra i fornelli è anche una terapia occupazionale con ricadute sul benessere psico-fisico.
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