Greenpeace sfata il (falso) mito dell’Italia “reciclona” della plastica
Quando pensiamo al riciclo della plastica, immaginiamo un sistema italiano virtuoso capace di ridurre l’inquinamento e salvaguardare l’ambiente. Ma in Italia questa visione si infrange contro numeri impietosi: meno di un quinto della plastica raccolta viene effettivamente riciclato. Greenpeace Italia ha recentemente pubblicato un report che evidenzia i limiti del sistema di riciclo della plastica nel nostro paese. Secondo l’organizzazione ambientalista, l’Italia produce ogni anno circa 7 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, di cui solo una piccola frazione viene effettivamente riciclata.
I numeri dietro la crisi del riciclo
Greenpeace rivela che:
- Solo il 45% della plastica immessa al consumo viene raccolta per il riciclo.
- Di questo 45%, appena il 20% viene effettivamente riciclato.
- Il restante 80% finisce in discariche, inceneritori o viene esportato all’estero, spesso in paesi con norme ambientali meno rigide.
Questi dati smentiscono la percezione diffusa che il riciclo sia una soluzione efficace e sufficiente per combattere l’inquinamento da plastica. In realtà, la maggior parte dei materiali plastici non è progettata per essere riciclata più di una volta, creando un ciclo che si interrompe rapidamente.
Le conseguenze ambientali
Greenpeace sottolinea che il fallimento del riciclo della plastica ha conseguenze dirette sull’ambiente:
- Emissioni di gas serra: la produzione e l’incenerimento della plastica generano ogni anno milioni di tonnellate di CO₂, contribuendo significativamente al cambiamento climatico.
- Inquinamento degli oceani: ogni anno, milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari, danneggiando la fauna marina e minacciando la biodiversità.
La responsabilità dei produttori
Greenpeace accusa le aziende produttrici di plastica di non assumersi la responsabilità delle loro azioni. L’organizzazione chiede che:
- Venga ridotta drasticamente la produzione di plastica vergine, che oggi è in aumento a livello globale.
- Si investa in modelli di economia circolare basati sul riutilizzo.
- Si implementino sistemi di responsabilità estesa dei produttori, obbligandoli a finanziare soluzioni per la gestione dei rifiuti.
Le proposte di Greenpeace
Per uscire dalla crisi del riciclo della plastica, Greenpeace propone:
- Riduzione della plastica monouso attraverso normative più severe.
- Promozione di sistemi di riuso e investimenti in tecnologie innovative.
- Trasparenza sui dati di gestione dei rifiuti, per evitare che i rifiuti plastici finiscano in paesi del Sud del mondo.
Greenpeace invita i cittadini a sostenere questa causa firmando petizioni e riducendo l’uso quotidiano di plastica. Inoltre, chiede alle istituzioni di adottare un approccio più ambizioso per proteggere l’ambiente e rispettare gli impegni climatici internazionali.
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