Rifiuti, l’Emilia Romagna dichiara guerra agli imballaggi alimentari. La legge
L’Emilia Romagna dichiara legge agli imballaggi alimentari per ridurre i rifiuti solidi urbani. La commissione Ambiente e territorio, presieduta da Stefano Caliandro ha infatti dato parere positivo al progetto di legge di Silvia Zamboni (Europa Verde). L’obiettivo di questo provvedimento è promuovere il consumo e la vendita di prodotti alimentari e non alimentari sfusi per ridurre i rifiuti da imballaggio.
In Emilia Romagna produzione pro-capite di 628kg di rifiuti
“Secondo una ricerca condotta lo scorso anno – ha ricordato Zamboni- nel 2022 in Emilia-Romagna la produzione totale di rifiuti è stata di oltre 2 milioni di tonnellate che diviso per gli oltre 4 milioni di abitanti significa che sono stati prodotti 628 chili di rifiuti pro capite, con una leggera diminuzione, pari all’1,4%, rispetto all’anno precedente. Con 45 chili di vetro, 41 di legno e 40 di plastica pro capite i rifiuti da imballaggio risultano i più diffusi e dunque è necessario bloccarne la produzione a monte promuovendo il riutilizzo dei contenitori. Il nuovo obiettivo della Regione con la strategia per i rifiuti è di arrivare a una produzione di rifiuti non inviati a riciclo di 120 chili per abitante. Altro caposaldo è il divieto di mandare i rifiuti in discarica”.
Senza imballaggi alimentare si riducono i rifiuti solidi urbani
“Con la legge regionale 16 del 2015 – ha continuato l’esponente di Europa Verde – anche l’Emilia-Romagna ha fatto propri i principi dell’economia circolare: il modello di gestione delineato è in linea con la ‘gerarchia dei rifiuti’ europea, che pone al vertice delle priorità la riduzione di rifiuti solidi urbani, riuso, recupero e riciclo. A tal fine, altro obiettivo della legge è stanziare risorse regionali in aggiunta a quelle statali”.
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